Con Il Parma potrebbe arrivare il primo vero grande risultato per la Roma: un posto in Champions, o quantomeno la certezza dei preliminari. Ma il tecnico Rudi Garcia non ama sedersi sugli allori e adattarsi a pensare al secondo posto e mira in alto: “Io sono uno ottimista, uno positivo, uno ambizioso e dobbiamo essere tutti così soprattutto all’interno dello spogliatoio e del club, dobbiamo guadare avanti, dobbiamo guardare in alto, è il modo migliore per ottenere qualcosa di più alto. Juve mostra segnali di cedimento? La prima cosa è che noi dobbiamo vincere più partite possibili, soprattutto quella che abbiamo in più e che sarà domani. Dopo vedremo, non bisogna sola che la Juve perda, può anche pareggiare per perdere punti. Il nostro destino lo abbiamo in mano solo per il secondo posto, ma dobbiamo fare di tutto se si apre la possibilità di arrivare più in alto, dobbiamo essere presenti in questo momento. Rimangono ancora otto partite per noi, sette per gli altri, 21 punti, finché la matematica non ci condanna dobbiamo crederci, già lo abbiamo visto in altri campionati, dove ci sono state rimonte che tutti consideravano impossibili, si è già vista questa cosa”.
Ma Garcia non fa percentuali per lo scudetto: “Non lo so, non sono bravo su questo gioco. Bisogna vincere già domani, questa gara non è vinta soprattutto perché il Parma gioca per raggiungere l’Europa. Non importa chi ci sia davanti, noi abbiamo tanta fame che speriamo di vedere molti tifosi che si aspettano di andare avanti. Giocare alle 18.30 speriamo tutti i tifosi che lavorano abbiano una mezz’ora dal loro capo per vedere l’Olimpico il più pieno possibile. Il bilancio si fa dopo 38 partite. Il fatto di essere una Roma da record è merito di tutti, alla 32^ giornata non mi interessa. Voglio vedere una Roma da record al termine della stagione, per questo lavoriamo e non molliamo. Abbiamo tanta fame e dobbiamo mostrarlo in ogni partita, soprattutto domani”.
Con il Parma dunque un possibile match point anche per il secondo posto? “Non matematicamente ma sarebbe un vantaggio importantissimo”. Poi torna sulla questione terzini: “Per il terzino sinistro abbiamo 3-4 giocatori: Alessio è più difensivo, Dodò ha giocato molto e alla grande. Ma può succedere che uno entra e sia bravo come lo è stato Alessio. Torosidis è un po’ un caso a parte: può giocare in tanti ruoli e per sfortuna non abbiamo più Balzaretti che aspetteremo. Dipende da molte cose la scelta: da come attacca la squadra avversaria, da chi c’è, dal momento”.
Roma, 1 aprile