Roulotte Via Vitellia: “Qui abita una persona agli arresti domiciliari”. È bastato attaccare questo cartello accompagnato da due recapiti telefonici fuori dall’abitazione mobile per far scoppiare il caso. Infatti, in Via Vitellia abitano un uomo agli arresti domiciliari e la compagna, entrambi sieropostivi.
Dall’omicidio di Carlo Macro, ucciso al Gianicolo da un inquilino di una roulotte, è diventato fin troppo semplice la roulotte ad una forma di degrado e di insicurezza nei quartieri. A maggior ragione se a viverci sono persone sieropositive, agli arresti domiciliari e che risiedono proprio vicino alla scuola Filobus 75. Molti genitori, una sessantina circa, hanno affermato che “la roulotte c’è da molti anni e non ci sono mai stati problemi, ma la situazione è degenerata: il marciapiede è diventato una discarica di rifiuti. Non vogliamo che venga spostata, ma soluzioni per un maggiore decoro”.
Il diretto interessato, Cristian, 42 anni, ha detto di aver attaccato il cartello per paura che i vigili potessero portargli via la roulotte, ma da allora i residenti hanno cominciato a manifestare il malcontento per il degrado che circonda l’abitazione. “Sono stato arrestato per rapina, ho già scontato 5 mesi e ne restano altri 5. Se mi levano la roulotte perdo tutto, sarò costretto a tornare in carcere ma non voglio assolutamente. Voglio ricominciare una vita normale. Avevo una ditta di impianti di depurazione, poi sono stato costretto a chiuderla e ho perso anche la casa. E sono entrato nel tunnel dell’eroina”. Vive nella roulotte da qualche mese e con lui ci sono un porcellino d’India e la compagna, Cristina, 27 anni. Cristian ha raccontato delle condizioni precarie in cui vive, della difficoltà quando fa freddo, del doversi lavare con l’acqua della fontanella e dello stare senza elettricità.
Oltre ai residenti si sono fatti sentire anche esponenti dell’opposizione, che già hanno manifestato il loro pensiero per le case mobili che da poco sono state rimosse da Via Ramazzini. Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, e Marco Giudici, consigliere del Municipio XII, hanno diramato una nota congiunta per manifestare la loro presa di posizione: “Monteverde, Trastevere ed altri quartieri di Roma sono invase da roulottes. Si tratta di un progetto irresponsabile, illegale, che crea degrado e mette a repentaglio la percezione di sicurezza dei residenti dei quartieri coinvolti. Il caso di Via Vitellia a Monteverde, ove risiede una coppia agli arresti domiciliari all’interno di una di queste roulotte, ne rappresenta il caso più grave e preoccupante, a due passi da una scuola dell’infanzia. Questa delle roulottes è una storia grigia della città, di cui a quanto sembra né il Prefetto né il Sindaco vogliono occuparsene. Quanto successo qualche settimana fa a Via Garibaldi a Trastevere, con il barbaro assassinio di Marco, non può cadere nel dimenticatoio. Se non arriveranno risposte dal sindaco Marino e dal presidente del Municipio Maltese saremo costretti a fare, insieme ai cittadini e alle associazioni del territorio, iniziative forti ed eclatanti per far capire cosa significa sicurezza e decoro in città. Intanto però ci auguriamo che la roulotte di Via Vitellia venga rimossa nel più breve tempo possibile”.
A sua volta Cristina Maltese ha fatto sapere che “la roulotte non può essere mossa se non con un atto del magistrato. Della questione si stanno occupando i carabinieri. Siamo in attesa della decisione del giudice”.
Roma, 15 aprile