Sciopero in Cina nel il settore calzaturiero. A Dongguan, nel sud del paese, hanno incrociato le braccia, contro le condizioni precarie di lavoro, migliaia di operai cinesi. A farne le spese è la Yue Yuen, che produce scarpe per la Nike, la Adidas, la Crocs, la Reebok, la Asics, la New Balance, la Puma e la Timberland, e che impiega più di 60.000 dipendenti.
Un primo stop c’era stato il 5 aprile, e visto che i negoziati con l’azienda sono stati bloccati, il 14 aprile i lavoratori hanno ripreso lo sciopero. Gli operai chiedono condizioni di lavoro migliori, pagamenti delle assicurazioni e della previdenza sociale, e aiuti sulle case. Quella del pagamento della previdenza sociale è la richiesta che sta più a cuore, in quanto la maggior parte dei lavoratori viene da altre provincie e in base alla legge cinese non la possono portare con loro da un provincia all’altra, a meno che non sia pagato un supplemento. L’azienda però non si piega a queste richieste che si vanno a sommare a quelle di tanti altri operai sparse nel paese. Allarmate le grandi aziende che temono di non poter far fronte alle richieste dei clienti.
Roma, 15 Aprile