Le campagne pubblicitarie delle sigarette elettroniche puntano ai più giovani per incentivarli all’uso. Poiché la Food and Drug Administration non le ha ancora equiparate alle sigarette tradizionali, esiste un buco legislativo che rende legali le strategie di marketing messe in atto dalle aziende produttrici. È la conclusione alla quale sono giunti nel loro rapporto undici politici statunitensi. Secondo loro i produttori stanno sfruttando la pubblicità sui social più in voga e la distribuzione gratuita di campioni per avvicinare i giovani, minorenni compresi.
Pubblicità che sembra aver attecchito, secondo un’indagine del 2013; nelle scuole i giovani che hanno provato le nuove sigarette sono aumentati del 10% nel 2012, il doppio rispetto al 2011. Secondo Henry A. Waxman, uno dei senatori che ha firmato il rapporto, è ora che la Fda agisca per impedire a queste aziende di pubblicizzare il prodotto anche tra i minori. Prodotto che, ricordiamo, è sotto inchiesta perché ritenuto responsabile, secondo il New York Times, di avvelenamento. I liquidi usati nelle sigarette contengono nicotina, solventi e aromi vari che, se assorbiti attraverso la pelle o ingeriti, possono provocare malesseri, dal vomito alle convulsioni.
Roma, 16 aprile
giuseppe castiglione
17 Aprile 2014 @ 19:47
A me non fanno venire il vomito le sigarette elettroniche (le fumo con grande vantaggio per la mia salute ormai da da 2 anni,dopo aver fumato tabacco per ben 45 anni…) ma gli “esperti” di
tangenti (e non di e-cig) che fanno diventare la “regola” un caso eccezionele (ammesso e non
concesso che davvero qualcuno abbia avuto conati di vomito dopo aver fumato elettronico).