Iniziativa particolare lanciata sui social network e approdata in oltre cinquanta città italiane. “SlotMob”, una colazione di massa per sostenere i bar che hanno detto no alle slot machine. Inizia il 10 maggio alle 10 presso l’American Bar e il Bar Zero 9 situati nel quartiere tuscolano in largo Appio Claudio (Metro A, fermata Giulio Agricola). L’appuntamento romano, oltre a coinvolgere i cittadini della capitale, riunirà coloro che, in questi mesi, hanno dato vita agli SlotMob in tutta Italia. Durante la colazione di massa verranno organizzati anche tornei di calcio balilla e giochi all’aperto. Nel pomeriggio, invece, la Sala Rossa del Municipio VII in piazza di Cinecittà 11, ospiterà un’assemblea pubblica per confrontarsi sul futuro della campagna.
«Un bar senza slot – è lo slogan degli organizzatori – ha più spazio per le persone». L’iniziativa ha preso il via, il 27 Settembre 2013, a Biella grazie ad un gruppo di cittadini che hanno deciso di incontrarsi in massa all’interno di un bar che aveva bandito le slot-machine dal proprio locale. Ad oggi, fanno sapere gli organizzatori, sono stati organizzati oltre 40 SlotMob in tutta Italia: «Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sui gravi danni che l’incentivo legalizzato al gioco d’azzardo sta recando al nostro Paese – è il focus dell’iniziativa – Premiare la scelta degli esercenti liberi dalle slot, organizzando una colazione di massa, vuole testimoniare che la scala di valori della società civile non vede in cima alla lista beni che producono dipendenza».
Da più parti, si evidenzia come le slot machine siano un fenomeno in crescita che crea «nuove vittime, povertà e dipendenze»: «Non stiamo più a questo gioco! Si rovinano famiglie, si riempiono i centri di cura delle ASL, si arricchiscono le multinazionali del gioco d’azzardo e si crea un terreno fertile per l’azione della criminalità organizzata – rilancia «SlotMob» sulla propria pagina Facebook – Per questo vogliamo agire su tre fronti: richiedere una legge che limiti e regolamenti seriamente il gioco d’azzardo nell’interesse non delle lobby ma dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili».
Roma, 30 aprile