Sabato 13 aprile si sono ritrovati in tanti davanti al Colosseo per chiedere di abolire le botticelle. Il tipico calesse che accompagna i turisti in giro per le bellezze della capitale, secondo la Lav, non è altro che un anacronistico e penoso sfruttamento dei cavalli. Quest’estate una petizione formale da presentare al sindaco Ignazio Marino ha raccolto più di 15 mila firme, e dopo la bocciatura della mozione del Movimento 5 stelle che chiedeva l’abolizione del servizio e la conversione delle licenze è stato chiesto un incontro urgente in Campidoglio.
“Dopo la mozione del Movimento 5 stelle che avrebbe consentito di abolire definitivamente il servizio a trazione ippica, purtroppo respinta, ora attendiamo che si concretizzino le intenzioni espresse da Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza in Campidoglio, e dal gruppo di Sel di presentare analoghe proposte di impegno su cui raccogliere il più vasto consenso possibile, senza steccati di partito – dice Nadia Zurlo, responsabile nazionale del settore equidi della Lav – È indispensabile che tutti i gruppi capitolini collaborino tra di loro. Interessi, discordie e dissensi politici non possono essere anteposti alle crescenti richieste dei cittadini”.
Le botticelle “sono una questione animalista, ma anche un problema di decoro, di sicurezza e di immagine per l’intera città”, afferma Anna Cavalli della Lav Roma. “L’abolizione delle botticelle e la riconversione delle licenze è possibile senza che questo si ripercuota negativamente sul piano occupazionale dei vetturini. Quello che chiediamo oggi è proprio questo, la condivisione da parte di tutti e soprattutto del consiglio comunale del nostro obiettivo, la libertà degli animali”.
Roma, 14 aprile