Una donna di 37 anni è morta dopo aver abortito con la pillola Ru486, all’ospedale Martini di Torino. Si tratterebbe del primo episodio del genere in Italia, mentre negli Stati Uniti sono già stati registrati otto casi di intolleranza letale. La vittima è una donna italiana già madre di un figlio, che si è sentita male all’ improvviso, accusando una crisi respiratoria, per poi spirare meno di mezz’ora più tardi. L’Asl ha convocato una conferenza stampa per questa mattina. Il ginecologo Silvio Viale, considerato il “padre” della pillola contraccettiva, respinge ogni accusa, spiegando come siano decine di milioni le donne che hanno assunto la RU486 in tutto il mondo, delle quali circa 40.000 solo in Italia, e che sono altri farmaci ad essere maggiormente sospettati di un nesso con le complicazioni cardiache. Viale, ovviamente addolorato per l’accaduto, in attesa che l’autopsia indichi la causa specifica della morte, ribadisce che difficilmente la RU486 potrà essere chiamata come responsabile diretta o indiretta delle complicazioni che hanno portato al decesso in questione.
Roma, 11 Aprile