Se vi avessero detto che un giorno avremmo usato l’acqua come carburante probabilmente non ci avreste creduto: almeno fino ad ora. La marina americana ha infatti annunciato di aver trovato un metodo per trasformare l’acqua di mare in carburante. Già nel 2012 la marina degli Stati Uniti aveva ammesso di essere sulla buona strada per la messa a punto di un metodo, ancora in fase sperimentale, in grado di generare carburante partendo dall’acqua di mare. Sono passati due anni e il processo sembra essere pronto.
Il procedimento trovato dagli esperti prevede di estrarre anidride carbonica (CO2) e idrogeno (H) gassoso dall’acqua (H2O). Il passaggio successivo è la trasformazione in carburante attraverso un processo di condensazione (passaggio da gas a liquido) mediato da un convertitore catalitico.
Heather Willaur, autrice principale della ricerca dietro il miracoloso procedimento, spiega: “Il carburante creato dall’acqua ha lo stesso aspetto e persino lo stesso odore di quello regolare. Siamo stati in grado di dimostrate che funziona. Ora vogliamo produrlo in quantità industriali”. Gli scienziati infatti hanno provato il carburante per far volare un piccolo aeromodello, ma ancora non sono stati capaci di produrne abbastanza da muovere una nave. Lo sviluppo di questo progetto è legato alla necessità di aumentare l’autonomia della navi militari. Normalmente per il loro rifornimento in alto mare occorrono 15 petroliere e, oltretutto, queste ultime devono effettuare manovre rischiose che necessitano di lunghi periodi di tempo. “Per arrivare a questo punto sono serviti nove anni – dice la Willaur – e ne serviranno almeno altri dieci per riuscire a riprodurlo a bordo”.
Se e in che modo questa tecnologia porterà miglioramenti alla nostra vita lo sapremo solo nei prossimi anni, stando a quanto rilasciato dalla WIllaur. Quello che salta all’occhio è quanto questa scoperta, frutto della ricerca militare, inciderà sull’economia mondiale e sul nostro ecosistema.
Roma, 11 aprile