La mania dell’autoscatto, che oggi si chiama “selfie”, diventa una cattiva abitudine talvolta letale. Con l’imprescindibile volontà di voler condividere a tutti i costi quanto facciamo, sui social network. Come in una affermazione di esistenza senza alcuna giustificazione.
Il selfie miete un’altra vittima negli Usa (pochi giorni fa la vittima era stata una 17enne russa) dove una 32enne stava percorrendo un’autostrada della Carolina del Nord quando ha invaso la corsia opposta andandosi a schiantare contro un camion. La macchina è finita in un fossato ed è andata a fuoco. All’arrivo dei soccorsi, la donna era già morta.
Courtney, il nome della vittima, secondo l’autopsia non aveva assunto né droghe né alcool, e viaggiava nei limiti di velocità. La ricostruzione degli inquirenti darebbe la colpa ad un autoscatto.
La ragazza infatti alle 8.33 aveva pubblicato un selfie su Facebook, insieme al post: “La canzone Happy mi rende felice”. Alle 8.34, un minuto dopo, una telefonata ha avvertito la polizia dell’incidente accaduto. La ragazza è morta sul colpo.
Roma, 28 aprile