Proprio in queste ore si vocifera che il piano Etihad sia stato consegnato nelle mani degli azionisti Alitalia. La compagnia di bandiera degli Emirati Arabi prevede un ritorno all’utile nel 2017 con 108 milioni di euro, un fatturato di 3,7 miliardi e l’indice di riempimento degli aerei che sfiorerà l’80%. Secondo le stime del nuovo azionista nel 2023 l’utile arriverà a quota 212 milioni e il fatturato a 4,5 miliardi.
La strategia di sviluppo si basa su alcune linee guida. La cooperazione con Etihad e le compagnie ad essa collegate, l’integrazione di un network che coinvolge 95 milioni di passeggeri, lo sviluppo del lungo raggio con 7 nuove rotte da Roma Fiumicino nei prossimi 3 anni, il miglioramento delle connessioni tra Milano Linate e le principali capitali europee e l’introduzione di 25 nuovi voli da Malpensa rispetto agli attuali 11. Tra gli obiettivi elencati nel piano ritroviamo le città da collegare con voli diretti alla nostra penisola: Pechino, Mexico City, Santiago del Chile, San Francisco, Seoul, Shanghai. Da potenziare, invece, il numero di collegamenti con Chicago, New York e Rio, mentre, più numerosi saranno i voli da Abu Dhabi a Roma, Milano, Venezia, Catania e Bologna. Grazie anche a Air Berlin, compagnia partecipata di Etihad, il ricco mercato del nord Italia, oggi nelle mani di Lufthansa, potrà essere riconquistato.
Complessivamente nel 2018 le destinazioni raggiunte saranno 26 a livello nazionale, 61 saranno quelle internazionali e 18 quelle intercontinentali, con un flusso di passeggeri che sfiorerà i 23 milioni. Fondamentale sarà poi il ruolo dell’aeroporto romano di Fiumicino che come scrive la compagnia Etihad “deve diventare un hub intercontinentale”, attraverso un “forte sviluppo e 7 nuove rotte a lungo raggio”.
Roma, 15 maggio