Si chiama Qurami, è nata a Roma ed è una app che vi consentirà di “saltare” la fila nelle prenotazioni, dall’ospedale all’anagrafe. In poche parole, consente di fare la fila in un ufficio pubblico, in un ambulatorio, all’università o in un museo stando comodamente seduti sul divano di casa propria o al tavolino di un bar. L’innovativa soluzione tecnologica consente di prenotare il posto in fila tramite smartphone, verificare l’attesa in tempo reale e ricevere una notifica all’avvicinarsi del proprio turno. Tutto con una semplice app.
L’idea è nata nel 2010, Roberto Macina, allora laureando in ingegneria informatica all’università Roma Tre. Qurami è stata adottata dal Comune di Roma. Così Macina, che oggi è CEO dell’azienda che realizza la app: “Da luglio l’app sarà attiva in tutti i municipi e negli uffici del Comune, compreso l’anagrafe centrale — spiega Macina — Ieri mattina abbiamo firmato il contratto con Roma Capitale. Siamo felici di facilitare la vita delle persone”.
Soddisfatto anche il Sindaco Marino: “Qualche tempo fa ho incontrato in Campidoglio i ragazzi che con la loro startup hanno dato vita all’applicazione che consente di risparmiare tempo evitando le file agli sportelli. Da oggi si può usare anche nel Policlinico Gemelli — così ha postato Marino su Facebook lunedì 12 maggio — e ora stiamo pensando di adottarla all’ufficio anagrafe e in tutti i municipi”.
Ma come funziona questa applicazione?
• Si scarica gratuitamente l’applicazione sul proprio device.
• Aperta l’applicazione Qurami sul proprio smartphone e dopo essersi geo-localizzati, si sceglie la
struttura o il luogo nel quale si vuole andare.
• Si verifica in tempo reale il numero di persone in fila.
• Si prende il proprio “numeretto elettronico” che si inserisce perfettamente nel flusso ordinario dei
biglietti cartacei presi in loco.
• Si aspetta il proprio turno con la libertà di dedicarsi a ciò che più si desidera.
• Notifiche personalizzate segnalano l’avanzamento della fila e all’avvicinarsi del proprio numeretto ci si
reca allo sportello.
Insomma, una piccola rivoluzione nella burocrazia e non solo visto che l’applicazione potrebbe essere impiegata ovunque ci sia una fila da fare.
Roma, 22 maggio
