Sesso in cambio di droga. Sullo scandalo scoppiato nelle ultime ore, spunta la prima lista dei clienti delle tre minorenni di Ladispoli. Al vaglio degli inquirenti, quattro o cinque persone adulte sono già state individuate dagli inquirenti come clienti abituali delle tre ragazze, tutte di età compresa fra i 15 e i 16 anni. I giovani, tutti maggiorenni, contattavano le baby prostitute attraverso il passaparola o, più facilmente, attraverso l’utilizzo dei social network.
Tutti gli uomini inseriti in questo elenco, tra i 18 e i 28 anni, apparentemente figuri insospettabili, risultano indagati dalla Procura e potrebbero essere interrogati tra una decina di giorni, quando dovranno rispondere alle domande dei magistrati sulle modalità con cui avvenivano gli incontri: le minorenni, infatti, si vendevano in cambio di droga, ricariche per cellulari o anche per soli pochi euro, che gli avrebbero permesso le tanto agognate serate in discoteca. «Lo facevamo perché non avevamo una paghetta» hanno risposto le tre ragazze, oppure «perché non potevamo permetterci il cellulare» queste le parole trascritte grazie agli assistenti ed operatori sociali ed operatori socio-sanitari a cui è stata affidata la raccolta delle testimonianze in base ai protocolli previsti sulla tutela dei minori. A dispetto di quanto accaduto per il caso dei Parioli, insomma, dietro la decisione di prostituirsi non ci sarebbe nessun desiderio riguardo a vestiti o borse firmate. Anzi, in questo caso, gli incontri non avvenivano in alberghi lussuosi o alberghi, ma in strada in auto, o fuori dai locali frequentati abitualmente dalle giovani. A volte, anche nel piazzale della stazione ferroviaria di Ladispoli.
L’indagine è affidata ai carabinieri della stazione di Ladispoli, che sulla vicenda continuano a mantenere il massimo riserbo, mira a verificare se eventuali difficoltà familiari abbiano portato le tre minorenni a prostituirsi. Gli inquirenti, inoltre, valuteranno se dietro alle prime risultanze non possa esserci un’organizzazione impegnata nello sfruttamento nell’induzione alla prostituzione minorile e allo spaccio di sostanze stupefacenti tra Ladispoli, Cerveteri e Civitavecchia. Determinanti, in quest’ottica, le segnalazioni arrivate direttamente dalle scuole della città, a partire dal plesso Corrado Melone – istituto privato – dai servizi sociali del Comune di Ladispoli e da un’operatrice culturale, Alessia Cocco.
Alessia Cocco è stata una delle prime del resto ad accorgersi della gravità della situazione, pur essendo solo una volontaria della cooperativa Pixi. Quest’ultima si è attivata immediatamente attraverso la sua rete di conoscenze informando le istituzioni riguardo. Nei prossimi giorni gli sviluppi giudiziari dovranno eventualmente confermare oppure smentire se quanto accaduto in provincia non sia, in realtà, soltanto una piccola parte di un giro più grosso con altre minorenne coinvolte.
Roma, 11 maggio
Baby squillo, spunta la lista dei clienti: sesso in cambio di droga | ITMTelevision
12 Maggio 2014 @ 03:54
[…] post Baby squillo, spunta la lista dei clienti: sesso in cambio di droga appartiene a […]