Prima il leggero miglioramento e poi la ricaduta, dovuta all’insorgere di un’infezione polmonare. Per la famiglia di Ciro Esposito è tornata la paura.Nessun proscioglimento della prognosi dunque per il giovane tifoso partenopeo, ferito da un colpo di arma da fuoco durante il pre-partita della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Dopo un primo tentativo di risveglio, il 29 enne ieri è stato di nuovo intubato d’urgenza. L’ultimo bollettino medico, infatti, riporta come il ragazzo ieri pomeriggio il giovane di Scampia è stato nuovamente intubato.
Ciro, quindi, è di nuovo in pericolo di vita. «Già sabato sera aveva la febbre a 39 gradi, di lì lo spettro di un’infezione – ha raccontato papà Giovanni che insieme a mamma Antonella non si è mai allontanato dal policlinico. “Il primario non c’era, solo dopo ci hanno informato della situazione. I valori comunque sono tornati stabili». Gli eventi sono precipitati di nuovo a fronte degli importanti miglioramenti del ragazzo, che la settimana scorsa aveva iniziato a riferire sulle fasi più coincitate dell’accaduto. Purtroppo, la vita di Ciro è tornata a dipendere dalle macchine ospedaliere. In maniera del tutto inaspettata. «Ciro è ancora molto confuso per l’effetto dei sedativi – riferisce Simona, la fidanzata 25enne – non riesce a ricordare tutto quello che ha fatto la settimana prima dell’incidente. Però ha paura dei poliziotti, appena sente il bip dei macchinari si agita, ha capito che gli hanno sparato. E forse preferiscono tenerlo addormentato anche perché non si innervosisca troppo. Lo spero in cuor mio».
Al capezzale di Ciro, tutti gli amici e il fratello minore Michele, che insieme hanno portato in dono al ragazzo la maglietta del Napoli autografata di Insigne quale auspicio di una pronta guarigione. Nel tardo pomeriggio di ieri, inoltre, la telefonata alla mamma Antonella del presidente Aurelio De Laurentis: «Mi ha chiesto come sta Ciro, mi ha detto che ho fatto bene a difenderlo, mi ha fatto i complimenti il ragazzo che è». E aggiunge: «Senza di lui a casa non ci torno». Per noi è come finire nuovamente in un incubo, perché Ciro non è più vigile ed è intubato a causa di un’infezione che ha provocato una febbre molto alta». Del resto, il tutto è avvenuto in maniera inaspettata, specialmente dopo le parole del professor Massimo Antonelli, dirigente della Rianimazione, che aveva riferito come i miglioramenti avessero permesso al ragazzo di interrompere la dialisi. Il pneumotorace destro monitorato dai medici e trattata con drenaggi in aspirazione costante non si è ancora riassorbito. La madre di Ciro, intanto, ripete ormai da giorni un adagio caro a uno dei personaggi delle commedie di Edoardo De Filippo, tratto dal celebre film Napoli Milionaria: «Adda passà ‘a nuttata – ha detto la donna.Deve passare questo periodo nero. E pensare che qualche giorno fa pensavo che mio figlio stesse uscendo da un incubo. Vederlo di nuovo intubato e sedato, mi fa tornare indietro nel tempo».
roma, 19 maggio