Tempo di crisi e tagli e per far quadrare i conti, come in ogni famiglia che si rispetti, si vende quanto non necessario. Il Comune di Roma Capitale, per recuperare 130 milioni di euro, ha deciso di dismettere parte del suo patrimonio immobiliare in misura pari alla cifra indicata. In particolare 130 milioni per quest’anno e 117 da ricavare nel prossimo anno.
Secondo il Messaggero, “le entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossione crediti si aggirano intorno a poco meno di un miliardo di euro (988.998.466). E cioè il doppio, rispetto al bilancio dell’anno scorso. Da dove arriva questo tesoretto? Da una parte dai 280 milioni previsti nel Salva Roma dalla gestione commissariale e dall’altra, appunto, dalla prima tranche del piano alienazioni (130 milioni). Che dopo un anno di annunci non rispettati è pronto a entrare in azione. E a essere monetizzato. Lo chiedono le casse comunali, ma anche il Salva Roma”.
Nel patrimonio alienabili, case e negozi di proprietà comunale, al centro ed in periferia. In ogni caso affittati con canoni locativi dalle cifre irrisorie e fuori il reale valore di mercato. La media degli affitti si aggira sui 500 euro al mese, per un incasso mensile totale di 150 mila euro. Secondo il capogruppo Pd D’Ausilio: “Su base volontaria permetteremo agli affittuari di acquistare gli immobili”.
Roma, 8 maggio