Esce la prima schedina Sisal, l’antesignana del Totocalcio

Era il 5 maggio 1946, quando nacque la prima schedina Sisal, che poi diventerà due anni dopo l’odierno Totocalcio. L’idea fu del giornalista sportivo Massimo Della Pergola, insieme all’aiuto di Fabio Jegher e Geo Molo. Divennero così i padri della Sisal.

Inizialmente i ricavati dalla schedina contribuirono a risanare gli stadi danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale. La prima schedina era composta da dodici partite, più due di riserva, prevedeva in ordine: quattro incontri della Divisione Nazionale, due incontri del girone finale della Serie B-C Alta Italia e i restanti sette incontri della Coppa Alta Italia. La prima schedina costava 30 lire, e il suo primo vincitore fu un milanese originario di Roma, un certo Emilio Biasotti, indovinando la combinazione esatta si aggiudico un montepremi di 426.826 lire. Biasotti dopo la vincita dichiarò alla stampa: “Ho vinto perché con i risultati che ci sono stati è venuta fuori la sagra dell’incompetenza. Ed io, vero campione di incompetenti, ho raggiunto il primato”.

Oggi la schedina che conosciamo è leggermente cambiata, nel 1950 le partite da giocare passarono a tredici. Nel 2003 il Totocalcio subì una rivoluzione, le partite sono diventate quattordici, ed è stata aggiunta l’originale opzione “9”, in cui nella stessa schedina possiamo decidere, aggiungendo un euro, se giocarci le prime nove partite oltre alla formula standard dell’intera schedina. Dal 2003 sono cambiati anche i campionati giocati, non più soltanto italiani ma anche esteri.

Da quella prima schedina Sisal, il mondo delle scommesse è stato in continua espansione, a cominciare dal Totip, continuando con la Tris, il Totogol e il boom del SuperEnalotto nel 1997 e il più recente ed invidiabile sogno di “Vinci per la vita – Win for life”.

Schedina

Roma, 5  maggio


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