E’ il Partito Democratico il trionfatore delle elezioni europee. Successo alla sua prima alle urne per il premier Matteo Renzi, che ottiene il 40,81%, doppiando il suo grande rivale, il M5s di Beppe Grillo, che cala al 21,16% rispetto al 25% fatto segnale alle politiche del febbraio dello scorso anno. Un risultato storico per il Pd, che risulta il primo partito in Europa e ottiene percentuali che per un partito di sinistra si videro solo nel 1984, con il Pci oltre il 34%.
Delusione nel centrodestra, con Forza Italia che scende al 16,82%, mentre Ncd di Alfano, insieme all’UDC, supera di un soffio la soglia di sbarramento del 4,38%. Niente da fare invece per FdI e An, che ottengono il 3,66% e rimangono fuori dal quorum. Per poco ma oltre il 4,03% la lista Tsipras delle sinistre, mentre si può parlare di successo per la Lega Nord, che supera il 6,16%. Delusione per Scelta Europea, che si ferma allo 0,71%. L’affluenza è stata del 53,8% confermando il timore di un’alta astensione (5 anni fa votò il 66,5%) anche se si tratta comunque di una delle percentuali di astenuti più bassa d’Europa. Un dato però che deve far riflettere (ma sarà così?) la politica italiana.
“Un risultato straordinario – ha detto Matteo Renzi commentando i risultati delle europee – Siamo, insieme alla Merkel, l’unico partito al governo che regge, vuol dire che è stato capito e c’è fiducia nel nostro lavoro”. “Si tratta di un risultato storico che premia l’azione di riforma del governo. Vogliamo ringraziare gli elettori e soprattutto i volontari del Pd”, il commento del ministro Maria Elena Boschi.
Delusione nel Movimento 5 Stelle. Da ieri sera tanti i messaggi di sconforto sui sociale e sul blog di Beppe Grillo. “Il dato è drammatico! Un Paese che si fida di Renzi dopo essersi fidato di Berlusconi per 20 anni è finito”, “Questo è un Paese che ha un prezzo: 80 euro, vergogna”, solo alcuni dei commenti rilasciati. Mentre c’è già chi ha sfruttato il momento per ironizzare, lanciando l’hashtag twitter #vinciamopoi, che fa il verso allo slogan dei 5 Stelle.
Roma, 26 maggio