Anche la paleontologia si evolve e adotta le tecniche 3D .
Il museo di paleontologia dell’Università del Michigan ha iniziato a mettere on line modelli virtuali di fossili in 3D, dal piccolo bivalve Vanuxemia noquettensis all’enorme mastodonte Mammut americanus. L’immagine che appare sullo schermo entrando nel sito dedicato alla collezione di fossili può essere orientata per essere osservata e analizzata da varie direzioni.
Il direttore del museo Daniel Fisher non è nuovo a questo progetto. Aveva iniziato a lavorare sulla digitalizzazione di fossili circa vent’anni fa, ma solo con le tecnologie recenti è stato veramente possibile incominciare a immettere in rete il suo lavoro. Nell’ultimo decennio la risoluzione e la precisione delle immagini è migliorata a livello esponenziale. Il processo in sé per sé è molto semplice: il fossile viene fotografato da varie angolazioni e poi tramite programmi di grafica le fotografie vengono assemblate creando un “calco”virtuale.
Per gli scienziati questa nuova tecnica potrebbe diventare un utile strumento di ricerca, in quanto si possono osservare su monitor dettagli che, almeno nelle specie più piccole, sfuggirebbero a occhio nudo.
Inoltre, secondo il responsabile della collezione Daniel Miller, si può andare oltre il semplice fossile, poiché, grazie alle nuove tecnologie, si può tentare di ricostruire un animale come era fatto in “carne e ossa”, e osservarlo nella sua totale bellezza.
Roma, 30 maggio
Fossili in 3D, la paleontologia si evolve | ITMTelevision
30 Maggio 2014 @ 16:52
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