Nove milioni e trecento mila persone, in Italia, in difficoltà per assenza di lavoro o per le forme di precariato cui sono lavorativamente sottoposte. Sono questi i dati elaborati dall’Associazione Bruno Trentin (Abt) della Cgil, nell’ultimo trimestre del 2013, dove si evidenzia che l’area del disagio e della sofferenza occupazionale è cresciuta del 56,8% rispetto al 2007, cioè prima che cominciasse la crisi. Si tratta di 3 milioni e 370 mila persone in più in difficoltà per carenza occupazionale (disoccupati, scoraggiati e occupati in cassa integrazione) o che vivono situazioni di disagio per via della precarietà (part-time involontario e lavoro a termine o in collaborazione involontario).
“La caduta del numero di occupati – precisa l’Abt – è stata eccezionale nel 2013 e ha colpito consistentemente anche il lavoro temporaneo”. Significativo, secondo l’Abt, che “questo crollo abbia avuto luogo nel 2013 quando era già pienamente a regime la normativa che per la prima volta prevede contratti a termine senza causale per un anno”.
Dati che allontanano sempre di più l’Italia dal resto dell’Europa.
Roma, 31 maggio
Lavoro: nove milioni e trecentomila in difficoltà | ITMTelevision
31 Maggio 2014 @ 12:56
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