Lenta cavalca nel tempo la prossima ora: è questo il titolo, preso da uno dei componimenti della raccolta, che le curatrici hanno voluto dare al volume che raccoglie testi scritti dai detenuti di Rebibbia che frequentano il carcere romano e che sarà presentato il 12 maggio alle 18.30 nel Centro Culturale “Elsa Morante”.
“Il senso primario di questa raccolta antologica – i legge nel comunicato – sta nella modalità con cui essa è nata, nella naturalezza e nella spontaneità con la quale i detenuti hanno affidato alla loro insegnante di italiano, Cecilia Bernabei, i loro scritti personali, parole per i familiari, spesso mai dette, pensieri fugaci o frutto di notti insonni, diventati parola scritta su fogli spesso improvvisati, su pezzi di quaderno o sul retro di una fotocopia.
Il carattere d’immediatezza contraddistingue tutti i brani”.
Le curatrici hanno voluto lasciare intatta la sostanza del messaggio che ogni testo racchiude e la spontaneità di sentimenti nascosti consegnati direttamente alla scrittura senza intermediazioni. “Il tempo che, srotolandosi in maniera insopportabilmente lenta, con la sua indiscutibile autorità e ripetitività conduce chi si trova in condizione di reclusione inesorabilmente dentro i suoi impaludamenti, nella sua immobilità e nelle improvvise e inarrestabili virate indietro nel passato. Tempo come attesa, come memoria e rimpianto e come presente popolato non solo da sofferenza e privazione, ma anche da opportunità da cogliere al volo. Tra il senso del dolore e della perdita, ecco che va colto e accolto il valore della solidarietà nel volto amico e partecipe dei volontari e, soprattutto, il valore della cultura, cui viene affidata la speranza dell’acquisizione di uno sguardo diverso e, quindi, di un possibile riscatto, di una possibilità di ritornare al “mondo libero”, forse non migliori, ma uomini”. Parte del ricavato editoriale sarà destinato all’ Associazione Telefono Viola contro gli abusi e le violenze psichiche.
Roma, 7 maggio