Dopo dieci anni di silenzio la stagista più famosa al mondo, parla della propria esperienza alla Casa Bianca. A ridosso della possibile candidatura di Hillary Clinton alla presidenza degli Stati Uniti, Monica Lewinsky racconta della sua relazione, che sostiene essere stata consensuale, con l’illustre inquilino della Casa Bianca.
In una lunga lettera a Vanity Fair l’ex stagista ammette di essere stata in silenzio tutto questo tempo per paura di diventare un tema da campagna elettorale legato alla candidatura di Hillary Clinton alla Casa Bianca. Ma, si chiede, “posso tenere la mia vita sospesa per altri 8 o 10 anni?, paventando la possibilità di rivelare ulteriori particolari sulla sua vicenda che potrebbero coinvolgere anche la ex first lady.
La Lewinsky è intervenuta sul noto magazine per difendere un ragazzo che si e’ sucidato dopo che era stato pubblicizzato un video che lo mostrava mentre baciava un altro uomo. Prendendo come esempio la storia del ragazzino l’ormai quarantenne Monica aggiunge “gli abusi sono arrivati dopo, quando sono diventato un capro espiatorio per proteggere la sua posizione di prestigio” e rimarca il proprio impegno “per aiutare chi soffre dopo aver subito una grande umiliazione”. A tal proposito ricorda”mia madre mi controllava a vista e dormiva accanto al mio letto”, temendo che si suicidasse per la vergogna. Ora “e’ il momento di bruciare il berretto e di seppellire il vestito blu”.
Roma, 7 maggio