La piccola Kimberli, di etnia rom, non ce l’ha fatta ed è morta a soli 4 anni dopo un ricovero presso l’ospedale Umberto I. Un fatto inspiegabile soprattutto in considerazione del fatto che la bambina era già stata ricoverata lo scorso 16 aprile e trattenuta in osservazione per ben otto giorni dai medici. Poi il secondo ricovero ed infine il decesso datato 28 aprile. Sconcertati, i genitori e l’Associazione Nazione Rom chiedono che si faccia chiarezza sulla vicenda.
Risale al 16 aprile il primo malore della bambina e il successivo ricovero presso il policlinico Umberto I di Roma, reparto pediatrico. Otto giorni dopo, siamo al 24, viene dimessa: “andate a casa, la bambina è sana come un pesce”. La bambina però continua a star male e da qui la decisione dei genitori di portarla di nuovo in ospedale, stavolta a Tor Vergata. Da Tor vergata.viene trasferita in ambulanza nuovamente presso il Policlinico Umberto I di Roma. Due giorni più tardi, la piccola muore.
“Sono troppe le morti dei nostri bambini rimaste impunite”, dice l’associazione attraverso un suo comunicato. “È troppo il dolore per poter ancora sopportare in silenzio. Da anni, da troppi anni, decine di bambini di etnia Rom, sono morti in circostanze terribili. Negli Ospedali, nei Commissariati e Caserme di Polizia, nei campi formali e informali, sotto i ponti, ovunque avvengono discriminazioni contro i cittadini Rom. Una vera e propria strage silenziosa”.
LA RICHIESTA – L’Associazione Nazione Rom, attraverso il proprio avvocato Marcello Zuinisi, ha contattato la Direzione Sanitaria del Policlinico Umberto I, il Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza dott. Vincenzo Spadafora, il Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Luigi Manconi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali ed il suo direttore Marco de Giorgi, l’Assessore al Sociale ed alla Sanità Rita Cutini del Comune di Roma, il responsabile dell’equipe interdistrettuale dell’ Asl di Roma dott. Filippo Gnolfo chiedendo una commissione di inchiesta umana sulle cause della morte della piccolissima bambina. Da parte di tutte gli organi competenti è stato garantito il massimo impegno nel fare chiarezza sulla vicenda.
Roma, 1 maggio