Mario è un giovane docente di Lettere e Filosofie, precario. Uno che nei dibattiti dei social network si è speso molto nella difesa dei docenti del Giulio Cesare e sulla scelta di assegnare un testo, definito discutibile e dal contenuto definito “pornografico”, che ha portato alla denuncia di alcuni professori del Liceo Romano.
Dunque Mario, in una classe dei docenti decidono di leggere un testo con un contenuto, discutibile che dice “Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce”. Lei ritiene che non bisogna scandalizzarsi. Perchè?
Perché è estremamente problematico definire qualcosa discutibile in un contesto formativo; discutibile da quale punto di vista? Etico? Lo stato non veicola un’etica; punisce i trasgressori delle sue leggi. Psico-Pedagogico? Nessuno lo sostiene in ambito accademico, né sul versante cognitivo, né su quello della maturazione sessuale. La scuola ha di mira la dimensione del cittadino; a tal fine deve farsi carico di tutte le tendenze sociali, filtrarle con un bagaglio di conoscenze e favorire una discussione affinché vengano fuori gli aspetti potenzialmente distruttivi sul piano sociale e individuale; in questo modo assolvi alla tua funzione di mantenere saldo il legame scuola-comunità. Questo, evidentemente, è quanto di più lontano dall’idea di proibire o dall’obbligo di veicolare certi argomenti, il che infatti non è previsto dal punto di vista giuridico ( ad eccezione di alcuni aspetti politici per note vicende storiche). L’idea stessa di promuovere una causa per ‘corruzione’ presuppone che devii i ragazzi da qualcosa; e da cosa? Dalla morale comune? Ma l’educazione scolastica deve metterti in condizione di capire la genesi di certe strutture ideologiche; questo non significa proporre modelli di comportamento. Se il docente avesse detto: provate l’esperienza del protagonista del libro, allora sarebbe venuto meno al suo compito, perché avrebbe suggerito condotte sociali, mentre io devo limitarmi a favorire la comprensione dei comportamenti. La causa, infatti, si risolverà in un nulla di fatto, stando ai resoconti; i prof non verranno mai condannati per questa vicenda.
Nel testo si legge di un rapporto orale in maniera molto chiara e diretta..pensa sia educativo?
Non deve essere educativo il contenuto, ma la spiegazione dell’atto; nessun contenuto é di per sé educativo; neppure la vita di Gesù.
Quanto meno educativo stilisticamente, almeno nelle modalità di espressione del contenuto
Infatti è in italiano, ed è di una scrittrice.
Non crede sia stata assegnata la lettura di un testo che si esprime in un italiano un pò “sboccato” per un ragazzo di 15?
No; ho letto il passo; non vi ho trovato niente di particolarmente riprovevole sul piano stilistico; del resto anche qui si riproporrebbe la stessa questione; chi decide lo stile? Esiste una comunità di scrittori, scienziati, etc…di cui la Mazzucco fa parte. Quindi é legittimata, a meno che da domani non inneggi a sparare sulle lesbiche o altri.
Non lo trova neanche un po’, volgare?
No, a meno di non considerare volgare i nostri rapporti con i partners; in genere li chiamiamo amore; pare sia una cosa importante. Diventa volgare quando smette di essere privato, quando viene banalizzato; E proprio a questo serve la spiegazione e la discussione in classe.
Naturalmente, la redazione del nostro giornale è pronta a dare spazio anche alle persone che la pensano diversamente dall’intervistato, ma sempre nel rispetto delle opinioni altrui.
Roma, 5 maggio