Il rocker fiorentino e voce dei Litfiba Piero Pelù non è stato tenero ieri, in occasione del concertone del primo maggio, quando ha attaccato dal palco di Piazza San Giovanni il premier Matteo Renzi, definendolo il “boy scout di Licio Gelli”. Da quando il cantante non è più il direttore artistico dell’estate fiorentina, sembra non scorrere buon sangue tra questi e l’attuale Presidente del Consiglio. Di contro, dopo le parole di ieri lanciate dal palco di Piazza San Giovanni, è di oggi la controreplica del Partito democratico, attraverso la voce di Alessandra Moretti, intervenuta questa mattina nella trasmissione di Mattino 5 di Canale 5: “Sarebbe bene che comici e cantanti si occupassero del loro mestiere” ha risposto la Moretti, contestando il termine “elemosina usato dal cantante per gli ormai famosi 80 euro. “Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento” ha invece affermato l’altra candidata alle prossime elezioni Europee Pina Picierno per i democratici. “Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese” – ha poi proseguito la capolista Pd per la circoscrizione sud- Forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del Pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. Ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese”.
Dario Ginefra ha definito le parole del cantante come “offensive per l’intero popolo democratico”. “Attribuire a Renzi, dopo due mesi di Governo, le responsabilità della crisi economica, sociale ed occupazionale di oggi è stato atto di disonestà intellettuale. A Ginefra, inoltre, non è affatto piaciuto come il cantante abbia dileggiato il movimento scoutista definendo la definizione data del premier – Boy scout di Licio Gelli – “una pessima forma di protagonismo”. Ma Ginefra ne ha anche per i sindacati: “sia pur dalla loro legittima posizione di critica alle scelte dell’attuale Governo, dovrebbero prendere le distanze da quel monologo, persino letto male, che disonora quel grande appuntamento di riflessione, di critica, di proposta e di festa che è il Concerto in Piazza San Giovanni”.
Beppe Grillo, al contrario, si schiera dalla parte del rocker fiorentino, e lo fa, attraverso il suo blog, riportando le stesse parole del cantante: “Il boy scout di Licio Gelli”. “Pelù al concerto del 1 maggio ha parlato di Renzie”, ha detto il leader del M5. “Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro” ha ribadito Grillo.
Alle polemiche, Pierò Pelù ha subito risposto attraverso il suo profilo Facebook: “Lo so che ci sono milioni di italiani che sopravvivono con stipendi o pensioni da vera fame”, ha postato. “A Voi va tutto il mio rispetto e la mia solidarietà. Non volevo certo offenderVi. Con tutta la calma del mondo credo però che sia importante capire che per costruire un futuro vero per sé e per i propri figli ci sia bisogno solo di una cosa: il lavoro, onesto e… ben retribuito”. E aggiunge: aggiunge: “è chiaro che 80 euro al mese aiutano un mensile che sta tra i 700-1200 euro al mese, ma il problema di fondo rimane: dove sta il lavoro, quello a tempo INDETERMINATO che ti garantirà stabilità e poi la tanto agognata pensione? “E ancora: “questa mossa da 80 euro di Renzi è una gran trovata pre-elettorale di grande effetto perché i soldi usciranno dalle tasche di chi li riceverà con la massima velocità. Con l’aumento delle accise – prosegue Pelù – su tutti i carburanti possibili e immaginabili. Addirittura avremo le accise sulla birra…aumenteranno le tasse sui rifiuti, diminuiranno i soldi per la scuola pubblica, diminuiranno i soldi per la sanità pubblica, aumenteranno i prezzi dei servizi pubblici, che saranno privatizzati”.
Una polemica che però sembra non volere aver fine. Dopo lo sfogo su Facebook e aver visto i telegiornali con le risposte piccate dei politici, Pelù è tornato all’attacco di Renzi, tirando in ballo il suo ex incarico in occasione dell’Estate fiorentina. “Matteo Renzi è un bugiardo e mente in maniera spudorata sapendo di mentire nei miei confronti”, ha scritto di nuovo su Facebook. “Ho seguito alcuni tg e in tutti, ripeto in tutti è stata ripetuta la menzogna consumata che ‘Pelù ce l’ha con Renzi perché non gli ha più fatto fare l’estate fiorentina’. Evidentemente la disinformazione del boy scout di Gelli si è scatenata”, ha detto di nuovo Pelù, che ha precisato come sia stato lui a creare FI.ESTA (FIrenze. ESTAte) nel 2007 con la vecchia amministrazione Domenici.
“Ho lasciato quell’incarico di mia spontanea iniziativa perché non mi piacevano i giochi sporchi che si facevano con il denaro pubblico”.
https://www.youtube.com/watch?v=ygSso3SoXR0
Roma, 2 maggio
