La protesta degli abitanti di villa Spada è scattata dopo l’ultimo allarme legato alle esalazioni dell’impianto Ama sulla Salaria, esalazioni maleodoranti che rendono l’aria circostante allo stabilimento irrespirabile.
La scorsa settimana una donna è dovuta correre all’ospedale per un malore causato dai miasmi provenienti dall’impianto. Non è la prima volta che i residenti e gli impiegati degli uffici della zona, da Villa Spada a Fidene, fino a Montesacro, devono ricorrere alle cure mediche per le fumate bianche provenienti dagli scarichi. In seguito alla chiusura dell’impianto di Rocca Cencia, avvenuto nel 2011, quello della Salaria ha aumentato i ritmi di lavoro, con un monte di 750 tonnellate di spazzatura bruciate contro le precedenti 350.
Il municipio di Montesacro aveva deliberato il 26 febbraio che l’impianto dovesse essere chiuso e convertito entro il 2015, in quanto: «decine di testimonianze riportano disagi come occhi e narici arrossati, tosse, mal di testa, nausea, vomito».
Le proteste dei residenti vanno avanti da anni: gruppi su Facebook, immagini, video di protesta. Nel 2013, dopo l’esposto presentato alla procura e al corpo forestale nel 2011, il problema è arrivato fino al Parlamento Europeo,
Adriano Travaglia, presidente del comitato di Villa Spada commenta: «È una situazione che non tolleriamo più, c’è in gioco la nostra salute e quella dei bambini, non ci fermeremo fin quando l’impianto non verrà chiuso».
Roma, 31 maggio