Sono iniziati due giorni fa i lavori per la demolizione delle ex Fonderie Bastianelli, nel popolare quartiere di San Lorenzo, in via dei Sabelli. Un luogo storico per la città, dove venivano forgiati i cosiddetti “nasoni” le fontane caratteristiche della Capitale.
Un edificio storico dei primi del 900, occupato dai giovani del centro sociale Communia. Sul sito oltremedia si legge un comunicato su quanto avvenuto: “Oggi, 15 Maggio 2014, San Lorenzo si è svegliato con il rumore assordante di una ruspa che sta distruggendo la memoria del quartiere. La ruspa è in Via dei Sabelli, e sta cancellando la memoria di un luogo storico del nostro quartiere: le ex-Fonderie Bastianelli. Qui sono nati i cavalli che adornano l’altare della patria che quando uscirono dalle officine passarono per tutto il quartiere in festa. L’anno scorso per alcuni mesi le fonderie hanno avuto una nuova vita fatta di incontri, musica e cultura con l’occupazione dei ragazzi di Communia”.
Secondo quanto riferiscono i comitati che intendevano salvare le Fonderie dall’abbattimento, ci sarebbe anche l’appello di una associazione di architetti romani che sostengono: “Trattandosi di una parte significativa della città; esistendo a San Lorenzo le condizioni storiche, ambientali e sociali per la redazione di un significativo Progetto Urbano, previsto dal P.R.G. e avviato con un processo partecipato, che risarcisca, almeno con la qualità architettonica, quel luogo offeso dalla guerra e dall’altrettanto devastante spregio rappresentato dell’arteria tangenziale in sopraelevata, gli architetti romani, chiedono all’Amministrazione Comunale, alla Soprintendenza, al Municipio III e a tutti i cittadini che si riconoscono nella necessità che la memoria sia parte integrante dei processi di trasformazione” gli architetti chiedono che “venga attentamente valutato dalla Soprintendenza Comunale, cui questo compito è demandato, cosa disinvoltamente si vuole “demolire”, nel rispetto di quanto alla normativa del PRG e della Carta della Qualità all’interno della quale la fonderia Bastianelli è riportata come esempio di archeologia industriale” e chiedono altresì “di costruire un percorso che integri le innovazioni architettoniche con il quartiere nel suo insieme e che risulti attento alle esigenze di chi vi abita o lo vive, tenendo conto, anche, dell’impatto socio-economico che le nuove costruzioni determineranno”.
Secondo quanto riporta Repubblica, gli occupanti per ora hanno ottenuto che nel nuovo immobile sia previsto uno spazio da cedere al II Municipio, per attività che saranno concordate con la cittadinanza, e hanno individuato una quota di alloggi, pari al 10%, da mettere in vendita o in affitto a canone agevolato. I residenti, riuniti nella “Libera repubblica di San Lorenzo”, si sono presentati nel primo pomeriggio davanti allo stabile per denunciare la speculazione edilizia in atto, lo smantellamento del rione popolare e l’avanzata di locali, bar e cemento.
Roma, 17 maggio
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