Il direttore del Dea dell’Umberto I Claudio Modini ha inviato al governatore del Lazio Nicola Zingaretti il documento “Effetto Lampedusa”, nel quale viene spiegata la condizione di emergenza in cui versa il Policlinico romano. “Meno giorni di degenza, fase diagnostica più veloce, decorso terapeutico efficace e rapido per scongiurare il boarding, il ristagno in Pronto soccorso”. Si tratta di conseguenze in parte dovute al drastico aumento del numero di pazienti che, ad oggi, si attesta intorno ai 2 milioni e 200 mila annui, di cui circa il 60% arriva in condizioni gravi. Se a questo aggiungiamo poi la riduzione dei posti letto, da 25.248 nel 2009 a 22.080 nel 2013 il risultato è disastroso.
“Di fronte al caos – continua Modini – il direttore dell’Umberto I, Domenico Alessio, ha detto sì al raddoppio degli spazi, ha acquistato più macchine, dai ventilatori per la respirazione assistita ai monitor per il controllo dei parametri vitali, ha realizzato due nuovi reparti di Osservazione breve e cancellato la “piazzetta”, dove i malati in attesa di visita o di un letto in reparto sostavano ammassati e in promiscuità”. Parallelamente agli adeguamenti effettuati sul Pronto Soccorso da Alessio, il numero e la gravità dei codici rossi e gialli sono aumentati in maniera esponenziale, oggi in media vengono assistiti 79 pazienti al giorno rispetto ai 53 del 2010. Da qui la richiesta di Modini di un “impiego di consistenti risorse umane, tecnologiche e logistiche” per scongiurare il rischio di una paralisi che sembra imminente.
Roma, 19 maggio