Sacchi pieni di feci, insulti a non finire e tanta paura. E’ quanto accaduto mercoledì sera, poco prima delle 23 davanti alla sede alla Garbatella dell’associazione Dì Gay Project di Imma Battaglia. Un gruppo di una decina di ragazzi ha preso d’assalto il locale, dove erano in corso al suo interno le prove per uno spettacolo teatrale da portare in scena al Gay Village. Si tratta del secondo episodio omofobo dopo quello di venerdì scorso, quando ad essere preso di mira fu un pub poco distante dalla sede di Dì Gay Project, in via Macigni Strozzi: aggrediti con delle mazze in quella occasione da alcuni giovani sei persone.
“Dentro c’erano 13 tra ragazzi e ragazze – racconta al Messaggero la presidente dell’associazione, Maria Laura Annibali – quando, all’improvviso, da fuori è apparso questo branco di persone. Avevano in mano dei sacchetti e della frutta, che hanno lanciato oltre la vetrata all’ingresso”. “Morirete tutti, vi bruceremo, froci”, uno degli insulti ripetuti dai ragazzi, che dopo un paio di minuti si sono dileguati. “I ragazzi si sono spaventati molto – racconta ancora la Annibali – ma nonostante questo, quando il gruppo di assalitori è fuggito, tre hanno iniziato a correre loro dietro, salvo poi perderne le tracce”.
“Siamo ancora davanti ad un attacco omofobo, che è abbastanza insolito – commenta la Battaglia, fondatrice e presidente onoraria dell’associazione, ma anche consigliera comunale, – Siamo alla Garbatella da 14 anni e non ci era mai successo nulla. Mi chiedo se questo raid faccia parte dell’ennesimo giro di violenze che ci sono in questa città e per le quali abbiamo chiesto un incontro urgente al sindaco. Forse questi omofobi sono venuti perché in Comune si è iniziato a discutere di unioni civili? O perché c’è stata la settimana rainbow? Quello che è certo, è che a Roma, ormai, c’è un allarme omofobia e bisogna intervenire”.
Roma, 27 giugno