“Grande sfida che ci preoccupa in senso positivo anche se una elezione diretta da parte dei cittadini darebbe più credibilità per una riforma fuori dall’ordinario”. A dirlo il sindaco di Roma, Ignazio Marino, nel suo intervento al seminario sulle Città metropolitane svoltosi in Campidoglio ieri pomeriggio, al quale hanno partecipato, tra gli altri, i sindaci di Milano, Firenze e Napoli, Giuliano Pisapia, Dario Nardella e Luigi De Magistris, oltre al presidente dell’Anci Piero Fassino e il ministro per gli affari regionali Lanzetta. L’istituzione delle città metropolitane è una “sfida importante, ma è una sfida che non può essere condotta solo sulle spalle dei Comuni”.
Oltre al sistema di elezione del sindaco metropolitano, a preoccupare Marino sono le risorse: “Roma è la terza capitale del continente ed ha quindi un grande peso e carico per assolvere al proprio ruolo. E’ indispensabile sapere con certezza quelli saranno i rapporti con Regione e governo e soprattutto quali saranno le risorse che si metteranno in campo. Serve una grandissima collaborazione e penso ad esempio al superamento del Patto di stabilità perché tanti sono i Comuni nella provincia di Roma che non possono spendere. Decine di Comuni in difficoltà non giovano al capoluogo e a tutta la città metropolitana. Siano tutte le istituzioni ad essere coinvolte perché una riforma del genere non può essere condotta solo sulle spalle dei Comuni”.
Poi però ecco le domande su Roma, in primis sul piano di rientro: “Credo che un percorso di partecipazione al piano di rientro sia auspicabile e necessario. Nonostante la legge individui la giunta” come organo deputato al piano, ha spiegato, “ho voluto un confronto da subito con maggioranza, opposizione e sindacati”. Sul nodo delle risorse per il trasporto pubblico locale a Roma, Marino invece chiama in causa il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, con il quale stanno “cercando soluzioni”. “Vedo interpretazioni che non sono corrette rispetto al problema del trasporto pubblico locale – ha spiegato Marino – Il tpl, al mio insediamento, aveva zero euro, attribuiti dal presidente della Regione predecessore di Zingaretti. Zingaretti, con senso di responsabilita’ e affrontando difficolta’ di bilancio non indifferenti, ha messo 100 mln euro che sono una somma più alta di zero. Tuttavia lui per primo sa perfettamente quanto sia costoso un sistema di tpl e per questo, insieme, stiamo cercando soluzioni – ha sottolineato Marino – che non possono prescindere dal fatto che tutti i governi che si sono succeduti hanno tagliato risorse agli enti locali. E Roma ha subito un taglio di 240 euro per cittadino residente nella capitale, rispetto alla media nazionale di 108 euro di taglio per cittadino. Sentiamo insieme a Zingaretti questa responsabilità”.
Tornando al convegno, positivo sulle città metropolitane il sindaco di Firenze Dario Nardella: “La città metropolitana è soprattutto una occasione di sviluppo. E’ nata non per esercizio istituzionale ma, penso, per dare una risposta concreta, efficace e innovativa a modelli di governo del nostro territorio. E’ un nuovo progetto di comunità e territorio oltre che di semplificazione del quadro istituzionale che si affianca, al contempo, al necessario sviluppo economico. In tal senso, devo dire che nelle finalità indicate nella legge vi è questa visione ed è giusto che prenda corpo seguendo le specificità dei territori”. In tema di risorse, conferma, “siamo molto preoccupati per il fardello economico e organizzativo che ricadrà sui comuni. Abbiamo bisogno di un foglio bianco su cui scrivere la storia delle città metropolitane e non di un foglio colmo di fardelli, per questo – ha aggiunto – senza amplificare l’allarme ricordo che alcune Provincie stanno già dismettendo delle funzioni”.
“Luci ed ombre nel testo della legge ma il dato importante è che finalmente si parte, anche se un sindaco che non ha la capacità di essere riconosciuto dai propri cittadini tramite una elezione diretta è più debole e questo crea perplessità”, dice invece il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. “E’ una situazione che fa tremare i polsi a sindaci ma al tempo stesso si tratta di una grande opportunità. A Milano siamo da tempo, nei fatti, città metropolitana ed ora con la legge Delrio lo siamo anche giuridicamente. Ad oggi manca però un dibattito approfondito con i cittadini a cui far capire quali saranno i vantaggi reali delle città metropolitane”. Tra i lati oscuri anche Pisapia si sofferma sulle risorse: “Ad esempio sull’integrazione, quantomeno tariffaria, della mobilità ma su questo non è il Comune capoluogo che può metterci le risorse”.
“Questa riforma è una grande occasione perché se mettiamo le fondamenta giuste inciderà sul futuro dei nostri cittadini e permetterà di garantire loro migliori servizi. È perciò fondamentale tutto il lavoro che verrà fatto in questi mesi”. Così invece il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “L’aspetto che più ci preoccupa e per il quale chiediamo un maggiore intervento del governo è la fase di transizione delle competenze con la Provincia, che sul nostro territorio, ad esempio, ha già iniziato a sospendere una serie di interventi significativi dal punto di vista economico. Questo può portare già all’inizio della Riforma ad una situazione disastrosa delle città metropolitane se non si prevedono più risorse a disposizione delle stesse”.
Foto di KE
Roma, 19 giugno