“Si è fatto un gran parlare in questi giorni di rom a proposito della giornata dell’orgoglio organizzata ma mai realizzata da un’associazione ad essi legata. Ecco, c’è ben poco però da essere orgogliosi perché nella notte di ieri i Carabinieri hanno sventato l’ennesimo furto di rame avvenuto presso l’ex centro direzionale Alitalia in zona Muratella-Magliana ad opera proprio di quattro persone provenienti dal campo attrezzato di Via Candoni”, così in una nota Marco Campitelli, esponente del Comitato DifendiAmo Roma.
“L’area in questione, l’ex centro direzionale Alitalia, è abbandonata da tempo ed è ormai tristemente nota per essere teatro di continui furti di rame e ferro: spesso viene usata anche come deposito per il ritiro o lo scambio di tale merce. Denunciamo da anni ormai questa situazione anche grazie ai cittadini che ci hanno più volte segnalato strani viavai di furgoni nella zona e ne denunciamo una più massiccia presenza di forze dell’ordine nelle ore notturne.”
“Quella dei ripetuti furti di rame è una triste realtà fortemente radicata nel Municipio XI. Obiettivo dei reati sono strutture private quanto strutture pubbliche: spesso si registrano guasti e interruzioni alle linee ferroviarie della zona, o veri e propri black-out dell’illuminazione pubblica lungo strade anche di media ed alta percorrenza. Questa situazione”, continua Campitelli, “ comporta un danno economico assai importante per Acea come per RFI nonché un disagio evidente per cittadini e utenti che subiscono quotidianamente questi fatti.”
“Questo clima di illegalità è divenuto insostenibile, tanto più che a commettere questi reati sono sempre i soliti noti. Ribadiamo che la situazione di Via Candoni, tralasciando lo scempio dei campi abusivi, vada monitorata in modo molto più deciso di quanto si stia facendo: basta osservarne la via d’accesso, costellata di camion e furgoni di varie dimensioni con materiale di ogni tipo e di dubbia provenienza. Lontani da ogni generalizzazione o strumentalizzazione chiediamo al sindaco Marino e al Presidente Veloccia di esercitare il proprio forte ascendente sulle strutture e associazioni che si occupano della gestione del campo attrezzato per accertarne le condizioni di sicurezza e legalità. Si accorgeranno, loro malgrado, che c’è veramente poco per cui valga la pena di essere orgogliosi”, conclude la nota.
Roma, 25 giugno