Extracomunitari in rivolta a Portopalo, il fatto è successo pochi giorni fa, il 10 giugno, ma i maggiori organi di stampa e telegiornali hanno deciso di non dare risalto alla notizia. Eppure quello che è accaduto a Portopalo, in Sicilia, è un fatto allarmante, che poteva sfociare anche in tragedia.
I migranti lamentano una scarsa attenzione nei loro riguardi, sono bloccati in un Paese, l’Italia, che non è in grado di garantire una giusta accoglienza, ascoltano politici che si riempiono la bocca di belle parole sull’integrazione, ma poi tutti quanti devono fare i conti con un paese dove il mondo del lavoro è in crisi, il benessere è in continua diminuzione e il ceto medio è sulla via dell’estinsione. Profughi e rifugiati, cominciano a lamentare le falle di un sistema che non riesce a garantire le promesse fatte: scarseggia l’assistenza e il lavoro, chi vuole solo sostare qui per poi cercare fortuna altrove, è costretto a fare i conti con una burocrazia lenta, che alimenta lunghe attese.
Questi i motivi che hanno fatto sbottare i migranti ospitati in una struttura di accoglienza a Portopalo. Per protesta hanno bloccato la strada, arginandola con dei grossi sassi. I residenti, impossibilati a transitare con le loro auto, si sono irritati, da qui ne è nato uno scontro. Una fitta sassaiola ha costretto i residenti a rifugiarsi e a chiamare le forze dell’ordine, che prontamente hanno parlato con i migranti, placando la rivolta. Fortunatamente nessun ferito, il bilancio è di qualche auto danneggiata, ma poteva andare peggio, si è corso il rischio che un sasso vagante potesse colpire in testa qualcuno, bimbi compresi.
Il Servizio di Pachino Cam News
Roma, 13 giugno.