I fratelli Rosselli furono due antifascisti, vittime di un agguato fascista il 9 giugno 1937.
L’economista Carlo Rosselli nacque nel 1899, dopo il Delitto Matteotti si scatenò in lui un antifascismo indomabile, invece Nello Rosselli nacque nel 1900, fu anch’egli antifascista ma meno attivista, studiò storia e scrisse alcuni libri, ricordiamo “Mazzini e Bakunin. Dodici anni di movimento operaio in Italia” e “Carlo Pisacane nel Risorgimento italiano”.
Nel 1926, Carlo organizzò con Ferruccio Parri, la fuga in Francia di Filippo Turati, furono arrestati, Carlo fu condannato a cinque anni di confino a Lipari, da dove riuscirà a fuggire in Francia, lì fondò Giustizia e Libertà. Carlo capì che il Fascismo ottenne numerosi consensi da una massa popolare che aveva smarrito i propri valori, per questo fondò la GL come una terza via rispetto al comunismo e al fascismo. GL fu una fusione tra socialismo, liberalismo e nazionalismo.
Carlo Rosselli tentò varie operazioni disturbatrici verso il fascismo, la più clamorosa fu nel 1930, quando insieme a Tarchiani organizzò un volo dalla Svizzera a Milano, lanciando volantini antifascisti da un velivolo sulla città. Un gesto che mandò su tutte le furie il Duce, nessuna difesa contraerea si trovò presente, per il grande occhio del regime fascista fu una beffa.
Carlo Rosselli per anni sperò in una capitolazione del fascismo, ma il tempo passava e il consenso verso il regime aumentava. Non riusciva a starsene con le mani in mano, propose anche un’alleanza rivoluzionaria al partito comunista, che rifiutò consigliandogli di pazientare.
Carlo era convinto che la Guerra d’Etiopia avrebbe screditato Mussolini, invece successe il contrario. Ripose la speranza nella guerra in Spagna, che fu una dispendiosa battaglia di propaganda per il fascismo e un’ottima palestra per il militarismo comunista. Carlo scese anche lui in battaglia, la vittoria di Guadalajara lo fomentò, tanto da dire “Oggi in Spagna, domani in Italia”. La guerra come sappiamo aprì le porte a Franco, che poi si rivelò alleato di nessuno.
Durante quella guerra fu ferito e si ammalò di flebite.
Il 9 giugno 1937, proprio quando Nello fece visita a suo fratello malato, furono entrambi assassinati. Gli esecutori furono sette membri del gruppo Cagoule, di estrema destra francese, guidati da Jean Filiol. L’assassinio fu commissionato da Galeazzo Ciano, tramite il SIM, in un affare che comprendeva la fornitura di 100 fucili Beretta. Ciano agì individualmente all’insaputa di Benito Mussolini, che dopo l’esperienza del delitto Matteotti, restò accorto nell’infangare il regime con altri delitti.
Carlo Rosselli morì senza assistere alla fine del fascismo, che per anni aveva sperato, il suo nome fu ricordato in parecchi gruppi di partigiani che assunsero il nome Rosselli. La sua morte sancì anche la fine di Giustizia e Libertà, a ereditarne alcuni tratti fu il Partito d’azione.
Nello Rosselli ebbe la sfortuna di essere ucciso per il semplice fatto di trovarsi in compagnia del fratello.
Roma, 9 giugno.