Italia, rigori ancora fatali nel ’98 e la vergogna Moreno nel 2002

Dopo il secondo posto negli Usa, il risveglio della nazionale italiana guidata da Arrigo Sacchi è duro. Dati per favoriti agli Europei inglesi del ’96, l’eliminazione arriva già al primo turno per mano di Germania e Repubblica Ceca. La nuova fuga al Milan del ct porta sulla panchina azzurra Cesare Maldini, grande con l’Under 21 e secondo di Bearzot nell’82. Il tecnico ottiene la qualificazione con lo spareggio con la Russia e in Francia vola con una formazione arcigna, con l’innesto di Roberto Baggio, convocato a furor di popolo dopo una grande stagione al Bologna. Per lui però niente gare insieme a Del Piero per la classica staffetta all’italiana. L’Italia debutta a Bordeaux contro il Cile. Maldini parte con Roberto Baggio, che letteralmente ci salva dalla furia di Salas (doppietta) servendo l’assist per il vantaggio di Vieri, poi riacciuffa la partita su rigore. A Montpellier, ancora Baggio in campo contro il Camerun e vittoria netta per 3-0 ma con una caccia all’uomo degli africani, che mandano ko Baggio e Di Biagio, autore della prima rete prima della doppietta di Vieri. A Parigi contro l’Austria altra vittoria per 2-1 firmata Vieri-Baggio. Tegola però per l’Italia, che in difesa perde Nesta per un infortunio al ginocchio destro. Si vede Del Piero dal primo minuto, ma il campionato francese per lo juventino è tutt’altro che buono: fuori forma e mai pericoloso. Agli ottavi contro la sorprendente Norvegia, capace di fermare il Brasile dopo 17 risultati utili consecutivi, basta un contropiede perfetto di Vieri e la difesa di Pagliuca a portarci a Saint Denis ai quarti contro i padroni di casa della Francia. Contro Zidane e compagni è dura, dopo una prima parte tutta francese gli azzurri escono fuori e ai supplementari è Baggio a sfiorare la rete decisiva. Ancora una volta però tocca ai rigori decidere chi andrà avanti e come ad Italia ’90 e usa ’94 sono sempre gli azzurri a capitolare. La traversa piena di Di Biagio è il simbolo di una Italia ancora che fallisce l’appuntamento.

Il cammino azzurro

https://www.youtube.com/watch?v=LypheqD-Uas

La partita con la Francia

 

Dopo l’addio di Maldini e la delusione dell’Europeo 200 con Zoff, sulla panchina azzurra arriva un mito come Giovanni Trapattoni, che affida le chiavi della nazionale al talento di Totti. Per la rassegna del 2002 ben 5 i romanisti, con il tecnico che annuncia: “Saremo bravi, belli e simpatici”. partiamo bene con la doppietta di Vieri che cancella l’Ecuador, poi con la Croazia, nonostante il vantaggio di Vieri, subisce la rimonta di Olic e Rapajic. Totti colpisce il palo, poi due gol ingiustamente annullati, campanelli d’allarme di ciò che sarebbe accaduto più avanti, che ci costringono a vincere contro il Messico nell’ultima partita del girone. Contro il Messico però a gelarci è Borghetti, poi nel finale è Del Piero a trovare il pari che comunque, con un pò di fortuna, ci porta agli ottavi.

A Daejon l’Italia trova la Corea del Sud padrona di casa, che accoglie gli azzurri con uno striscione chiaro, “Again 1966”. E purtroppo sarà così, anche se per colpe non nostre. Si soffre subito, visto che al 4′ Panucci provoca un rigore che Ahn però si fa parare da Buffon. Al 18′ la reazione azzurra con Vieri, che porta in vantaggio l’Italia. Per gli azzurri però altre occasioni da gol, ma nella ripresa il calo c’è. E ad approfittarne è la squadra di Hiddink, che trova il pari con Seol. E ai supplementari sale in cattedra l’arbitro Byron Moreno. Totti cade a terra, evidentemente strattonato, ma l’arbitro lo ammonisce e lo manda fuori per somma di ammonizioni. Poco dopo Vieri spedisce Tommasi in gol ma l’arbitro vede il fuorigioco che non c’è. E al minuto 11′, il golden gol di Ahn. Partita venduta? Probabile, dopo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il fischietto negli anni seguenti. Ma intanto l’Italia mastica ancora una volta amaro. ma la “vendetta” è vicina…

La partita vergogna contro la Corea

Roma, 9 giugno


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