Dopo aver vagato per giorni senza meta lady sanità torna a casa nella sua villa sull’Appia, ad attenderla marito, figlio e familiari che per 72 lunghissime ore avevano temuto il peggio. Maria Stella Giorlandino, imprenditrice della sanità capitolina, è stata rintracciata nel santuario di Pompei da Maria Pia Salvemme, un agente di Polizia fuori servizio, che stava andando a messa con la figlia.
“Mi dispiace di aver fatto soffrire tutti, specialmente mio marito e mio figlio. Ma ci sono dei momenti nella vita in cui sei così disperata che hai bisogno di staccare” ha dichiarato la donna. Pronti due biglietti per Napoli e per la Sicilia, ma l’imprenditrice non ce l’ha fatta ad intraprendere un viaggio così lungo e ha deciso di fermarsi a Pompei. Un luogo a lei molto caro, che le era rimasto nel cuore da quando era andata a visitarlo, all’età di 9 anni, insieme al papà.
Dai racconti della donna emergono i particolari sulle tappe della fuga, prima Gaeta e Formia dove l’imprenditrice racconta di aver dormito in stazione in compagnia di alcuni senzatetto che l’hanno protetta, sempre in treno è poi arrivata a Salerno e subito tornata indietro verso Pompei dove si è fermata fino al ritrovamento.
Gli ultimi mesi erano stati particolarmente difficili e spesso era stata proprio la fede ad aiutarla ad affrontare lo stress causato dalle vicende giudiziarie con il fratello. “Mi sentivo perseguitata, ero disperata e ho preso questa decisione all’improvviso – continua Giorlandino – senza comunicarla a nessuno. Stavo scoppiando, saturata da tante brutte vicende che mi stavano capitando”. Nel frattempo la procura di Roma vuole chiarire se a spingere la titolare dei numerosi laboratori di analisi Artemisia, siano stati solo motivi personali o ci siano aspetti rilevanti da un punto di vista giudiziario. La donna verrà ascoltata nei prossimi giorni per fare chiarezza sul caso.
Rome, 30 giugno