Conosciuto come Mastro Titta er Boia de Roma, Giovanni Battista Bugatti è ricordato per essere stato un noto esecutore di sentenze capitali stabilite dallo Stato Pontificio.
“Il 28 marzo 1797, mazzolai e squartai in Valentano Marco Rossi, che aveva ucciso suo zio e suo cugino per vendicarsi della non equa ripartizione fatta di una comune eredità”.
Così ebbe inizio il suo mestiere di Boia de Roma, questa è la prima testimonianza scritta da Bugatti stesso.
Da quel giorno iniziò la sua lunga carriera di Boia, durata ben 68 anni, fino al 1864, quando Papa Pio IX lo mandò in pensione garantendogli un vitalizio di 30 scudi al mese.
Nei periodi d’inattività il suo mestiere era venditore di ombrelli, abitava nel rione Borgo, a via del Campanile numero 2.
Dall’altra parte del Tevere il centro di Roma, dove a Mastro Titta gli era vietato recarsi, perché malvisto dai suoi concittadini, per questo il proverbio “Boia nun passa Ponte”, cioè ognuno se ne stia nell’ambiente suo. Ma il divieto cadeva quando era giorno di sentenza capitale, da qui un altro detto “Mastro Titta passa Ponte”.
Il Boia de Roma non si separava mai dal suo mantello scarlatto quando doveva eseguire le esecuzioni, oggi è conservato nel Museo Criminologo di Roma.
Al termine della sua carriera Mastro Titta vantò ben 516 esecuzioni.
Il Boia de Roma morì il 18 giugno 1869, all’età di 90 anni, la sua figura spesso è stata interpretata in vari film ambientati nella Roma del 1800.
Roma, 18 giugno.