“Fare in fretta sul rischio idrogeologico, in particolare investire sulla messa in sicurezza del Tevere”. A lanciare l’allarme è Legambiente Lazio, che interviene dopo il nubifragio che si è abbattuto ieri nella Capitale. 1.135,6 gli ettari in R4 (rischio idrogeologico molto elevato) dove vive una popolazione di ben 17.757 abitanti solo a Roma; ai 637,9 ettari relativi al Tevere (già di più in confronto ai 552,66 individuati in precedenza) se ne aggiungono infatti anche 497,7 sugli assi del sistema idrografico minore fatto dall’Aniene e da 13 fossi più piccoli. Secondo Legambiente in totale il territorio a rischio (tra lieve ed elevato) è addirittura di 11.180,6 ettari totali, dove vive una popolazione di 231.414,2 romani.
“Sono drammaticamente paurosi i nuovi numeri sul rischio idrogeologico a Roma, soprattutto oggi che assistiamo alle bombe d’acqua sulla capitale, e alle conseguenze cui siamo ormai troppo abituati. Bisogna fare in fretta e investire sulla messa in sicurezza del Tevere e di tutto il reticolo fluviale secondario – dichiara Roberto Scacchi direttore di Legambiente Lazio – trovando nei finanziamenti europei i fondi necessari a rendere effettivi i piani di bacino approvati e a rendere sicuro l’intero territorio. C’è poi l’urgenza di mettere in atto tutte le azioni possibili di mitigazione dei cambiamenti climatici e contemporaneamente di adeguare al clima che sta cambiando le infrastrutture stradali, quelle fognarie e la rete sotterranea delle metropolitane, oltre che a fermare il consumo di suolo che impermeabilizzerebbe ulteriormente con nuove colate di cemento”.
Roma, 16 giugno