Nonostante la pioggia, migliaia i fedeli presenti a Santa Maria in Trastevere questo pomeriggio per la visita di papa Francesco alla Comunità di Sant’Egidio, da 48 anni a fianco dei poveri nelle periferie di Roma e del mondo. Il pontefice è stato accolto in piazza San Calisto dal vicario di Roma card. Agostino Vallini e dal fondatore della Comunità Andrea Riccardi, dal presidente Marco Impagliazzo e da don Marco Gnavi, uno dei parroci della Comunità.
Simpatico scambio di papaline con un bambino durante la breve passeggiata compiuta dal Pontefice a Trastevere. Il Pontefice si è anche fermato a salutare una giovane donna incinta e alcuni immigrati. “La parola solidarietà tanti vorrebbero toglierla dal dizionario perché per una certa cultura sembra una parolaccia. No, no, è una parola cristiana”, ha detto il pontefice nel suo discorso. “La cultura moderna dello scarto, per cui quello che non serve e non produce si scarta è una forma di eutanasia nascosta», continua il Papa citando quali esempi di scarto la bassa natalità in Europa: «Italia, Francia, Spagna, dove si scartano i bambini, ma si scartano anche gli anziani, e la crisi economica è così profonda che si scartano anche i giovani, se pensiamo ai milioni di giovani che non hanno nè lavoro nè studio”.
Poi sugli anziani: “Un popolo che non custodisce i suoi anziani e non si prende cura dei suoi giovani è un popolo senza futuro. Il trattamento degli anziani come quello dei bambini è un indicatore per vedere l’umanità di una società. Quando gli anziani sono scartati e isolati e a volte si spengono senza affetto, è un brutto segno: è bella invece l’alleanza tra giovani e anziani in cui tutti ricevono”. Gli anziani per Bergoglio “portano avanti la storia e danno una memoria alla forza biologica dei giovani. Ma quando la società perde la memoria è finita”. Ma tocca anche un altro grande problema: “L’Europa è stanca, dobbiamo aiutarla a ringiovanire, a ritrovare le sue radici che ha rinnegato. L’Europa non è invecchiata ma è stanca e non sa cosa fare”.
Roma, 15 giugno