Dopo due anni il Centro Medicina Solidale e delle Migrazioni a Tor Bella Monaca forse sarà regolarizzato. Il servizio era stato attivato nel 2004 grazie a una convenzione tra il policlinico universitario di Tor Vergata e la onlus di Medicina Solidale. Fino al 2009 il centro era attivo presso la parrocchia del quartiere, per trasferirsi nell’agosto dello stesso anno in via Aspertini al numero 520.
Nel gennaio 2012, in seguito a una riqualificazione ad opera dell’onlus, il policlinico di Tor Vergata ha sospeso la convenzione in attesa del rilascio delle autorizzazioni sanitarie da parte dell’Asl di competenza. Nonostante tutto i medici e gli operatori che credono nel progetto rivolto agli immigrati, ai rom, ai tossicodipendenti, ai senza fissa dimora, volontariamente hanno cercato di garantire una minima assistenza sanitaria a queste classi disagiate.
Sottolinea Gianluca Perciola, capo gruppo Sel in Campidoglio: «Il centro di Medicina Solidale rappresenta un punto di riferimento sanitario e sociale per Tor Bella Monaca; è necessario un intervento urgente per individuare i percorsi per la riapertura di questo servizio. A tal fine presenterò un atto in Assemblea capitolina e invito il Sindaco Marino e l’assessore competente a fare visita al centro perché rappresenta una struttura di eccellenza nell’assistenza delle fasce deboli del quartiere».
Spiega Lucia Ercoli, responsabile sanitario di Medicina Solidale: «Per non lasciare i nostri 12.000 assistiti, di cui 2.000 bambini e 400 donne in gravidanza seguite ogni anno, senza assistenza dal momento che per i nostri pazienti non c’è alternativa di cura con i nostri volontari abbiamo continuato a mantenere aperto il poliambulatorio dal lunedì al sabato garantendo quasi tutte le attività sopra indicate eccetto i prelievi ematici, per via della sospensione del servizio».
Continua Francesco Russo, presidente di Medicina Solidale: «Ci aspettiamo un intervento incisivo da parte del Sindaco Marino anche utilizzando il potere di ordinanza e di deroga che la legge gli consente in situazioni di emergenza sociale e sanitaria. Sollecitiamo che Roma Capitolare ci faccia pervenire tutta la documentazione di sua pertinenza per regolarizzare la nostra attività e per trasformare l’assegnazione dello spazio di via Aspertini da provvisoria a definitiva».
Roma, 8 giugno