Rimane alta la tensione al Cara di Castelnuovo di Porto, all’indomani della protesta di ieri, 11 giugno, sulla via Tiberina. Coloro che hanno richiesto asilo politico, infatti, si sono barricati all’interno del centro di accoglienza, richiedendo di poter interloquire con la Prefettura. Sul posto sono intervenuti sia i carabinieri, sia gli agenti della polizia che al momento stanno presidiando la struttura. Le richieste avanzate dagli ospiti del di Castelnuovo di porto hanno come oggetto i 2,5 euro al giorno che fino a poco tempo fa percepivano e che “sono necessari per garantire la possibilità di comprare cibo e acquistare il materiale scolastico per i bambini e raggiungere roma con i mezzi pubblici”. La precisazione arriva, nello specifico, dalle associazioni dei migranti Yo Migro, Esc-Infomigrante, Lab! Puzzle e Astra 19, Asailum, Laboratorio 53, Cooperativa Be Free. “Ci danno solo pane e acqua”, riferiscono gli ospiti, che hanno dunque deciso di protestare attraverso uno sciopero della fame. Alle associazioni ha ribattuto il direttore del Cara, Vincenzo Lutrelli: “I migranti protestano per le modalità di erogazione dei `pocket money´ – ha detto – ma i 2,50 euro si assegnavano in modo illegittimo in base a un capitolato d’appalto”. A decidere dunque è la Prefettura. “E poi loro hanno all’interno del centro un negozietto in cui acquistare tutto ciò che gli serve”. Inoltre. “Non so se è una cosa organizzata, comunque ieri sera sono riuscito a far mangiare i bambini. La protesta comunque è non-violenta anche se riusciamo a entrare da fuori solo 1-2 alla volta”.
qui di seguito, il video di agoratv.
https://www.youtube.com/watch?v=z6TPZHrQFvY
Roma, 12 maggio