E’ stato ritrovato recentemente il terzo manoscritto autografo de L’Infinito, la profonda e celebre poesia di Giacomo Leopardi. Per tutti gli amanti della poesia e del Nostro poeta, il manoscritto, che a breve sarà battuto all’asta, si trova esposto, assieme ad un’altra lettera scritta da Leopardi il 14 giugno 1831 e indirizzata al cugino Matteo Antici di Roma, al Palazzo Odescalchi Balbi della Capitale, fino al 25 giugno e con ingresso gratuito.
L’Infinito, scritto nel 1819 e facente parte della raccolta di scritti intitolata “Idilli”, è il capolavoro in assoluto del Leopardi giovane, dove il poeta ormai era già consapevole della propria poetica, esprimere con la massima precisione possibile le immagini più imprecise e sfumate, i contorni più labili, le situazioni emotivamente più sfuggenti, L’Infinito è una lirica quasi mistica, in cui si respira l’aria del Romanticismo europeo.
Il manoscritto, ignorato e non riconosciuto per oltre 100 anni, era custodito prima nell’archivio Matteucci e poi in quello Servanti Collio, in compagnia di altri documenti leopardiani e solo oggi, grazie ad un’équipe di studiosi è uscito alla luce.. Il terzo manoscritto de L’Infinito è una copia di lavoro direttamente realizzata e autografata da Leopardi nel 1822, in prossimità del suo viaggio a Roma, così da lasciarla a Recanati, la sua città natale e a cui è dedicata la poesia, come back up nel caso in cui fosse successo qualcosa al quadernetto degli Idilli che avrebbe portato con sé a Roma.
Roma, 24 giugno
Jan Saggiori
1 Luglio 2014 @ 02:49
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