Serrande abbassate oggi a Ostia per dire no all’isola pedonale che dal 14 giugno ( e fino al 24 agosto) ha chiuso il lungomare da via del Bucintoro a via Giuliano da Sangallo. “Così ammazzano il commercio del centro storico”, dice a Il Messaggero Giuseppe Ciotoli, titolare del più antico bar di Ostia, il ”Sisto”, e rappresentante dei commercianti. L’accusa è che l’isola pedonale “taglia fuori dallo ‘struscio’ almeno 200 attività” creando un danno economico enorme. “‘ una vergogna – dice Ciotoli – La chiusura al traffico comporta una flessione delle vendite. E poi si sono inventati quelle 24 attività di chioschi che, in assurda concorrenza, sottraggono clienti agli operatori commerciali locali: bar, ristoranti ed esercizi in generale”.
“Da quando è partita la pedonalizzazione in centro non c’è più anima viva – continua Ciotoli – Siamo alla follia più completa. Noi sul territorio ci stiamo dodici mesi l’anno, paghiamo la tassa di occupazione di suolo pubblico soprattutto per l’estate. E invece così ci tagliano fuori. Chiediamo quanto meno l’abolizione pedonalizzazione del lungomare. Nel centro storico c’è una miriade di attività che vuole sopravvivere. Siamo un centro commerciale all’aperto che non si può massacrare. La protesta di oggi è solo l’inizio: andremo avanti ad oltranza”. Ma a protestare sono anche i concessionari degli stabilimenti balneari, che non mandano giù l’apertura di due varchi a mare per consentire il libero accesso. Insomma per Ostia si sta per aprire un’estate bollente.
Roma, 18 giugno