«Fermate americani e spagnoli». È quello che chiede il comitato di quartiere di alle ambasciate «visto che molti consumatori di alcol sono giovani studenti stranieri».La soluzione potrebbe essere quella di «rendere partecipi le ambasciate americana, spagnola e francese su quanto accade ogni sera per impedire una Perugia bis». Siamo di fronte a un quartiere «sempre di più abbandonato a se stesso». A dirlo e a lanciare un sos è il comitato di quartiere di Trastevere che nel giro di pochi anni ha visto trasformare quello che una volta era un luogo di incontro dove poter girare tra botteghe artigianali e laboratori o mangiare un piatto tipico romano in una delle suggestive trattorie. Ora è un susseguirsi di birrerie, bar camuffati da librerie o cioccolaterie e mini market, dove scorre alcol senza nessuna regola. Chi abita nel rione lo ripete da anni: è il modello che è sbagliato! È necessario tutelare i monumenti e il riposo dei residenti, ma senza tagliare le gambe alle attività sorte sul divertimento notturno soprattutto dei giovani.
Suggerisce Dario Iacobelli, del comitato spontaneo di piazza Trilussa: «Basterebbe intanto alzare il prezzo dell’alcol, chiudere le attività illegali. Impedire la nuova apertura di birrerie o falsi fast food». Ribadisce Fabrizio Santori, che ha da poco consegnato al prefetto e al sindaco di Roma Ignazio Marino una mappa con tutti i luoghi più a rischio del quartiere: «L’invasiva presenza di sedicenti venditori, dalle 12 fino a tarda notte, a Trastevere offre un’immagine poco dignitosa della nostra città in termini di decoro e sicurezza considerato anche il fatto che i furgoni e le vetture adibite al trasporto della merce abusiva vengono parcheggiate in ogni dove, creando grave intralcio alla circolazione anche dei mezzi di soccorso».
Roma, 14 giugno