Sospesi quattro bambini di 7 anni perché ritenuti troppo indisciplinati per ben due giorni. È questo il provvedimento adottato dall’istituto comprensivo Corrado Melone di Ladispoli nei confronti di quattro alunni della II elementare, rei di essersi rifiutati di ricopiare sul diario il rimprovero scritto sulla lavagna dalla maestra di italiano per non aver svolto i compiti di grammatica.
Probabilmente preoccupati di essere rimproverati anche a casa, i quattro alunni, due maschietti e due femminucce, hanno deciso di evitare il richiamo formale: “dite ai vostri genitori che non siete preparati sulla lezione”, che nella maniera più assoluta non doveva essere letto da mamma e papà. C’è chi ha strappato la pagina del diario, chi si è inventato una frase meno compromettente, e chi ha fatto finta di scrivere. Una serie di escamotage, quelli improvvisati dai quattro compagni di classe (un italiano, un romeno, una coetanea romena ed una armena), puniti severamente dal consiglio straordinario di classe.
Subito è scoppiata la polemica: “Una follia spedire a casa per due giorni alunni di quell’età” ha commentato una madre «Non siamo assolutamente d’accordo. È stata una punizione esagerata». AL contrario, altre famiglie hanno accettato la sospensione inflitta. «Effettivamente l’atteggiamento di mio figlio che ha strappato la pagina del diario – riferisce un’altra mamma – è stato molto negativo, perciò a casa ho raddoppiato la punizione inflitta dalla scuola. Certo è un provvedimento tanto forte però sono certa che i bambini capiranno la lezione».
La vicenda nasce da una lezione sul verbo essere. «Da 15 giorni – ha riferito l’insegnante Giovanna Caligiuri – avevo invitato più volte i miei alunni a studiare la grammatica perché li avrei interrogati. Due settimane sono tante per prepararsi. Su 18 in classe solo in 4 erano preparati, francamente sono rimasta delusa. Così ho fatto scrivere sul diario una frase da indirizzare ai genitori ma a quanto pare i 4 alunni poi sospesi, oltre a non essersi pronti all’interrogazione, hanno anche assunto un atteggiamento poco rispettoso». una scelta che però non trova d’accordo gli psicologi. «La scuola ha sbagliato a sospenderli – dice dal canto suo lo psicoterapeuta Raffaele Cavaliere – anche perché a fine anno scolastico. Il problema andava risolto in altro modo».
Una bufera che aveva coinvolto anche le medie della Melone, dove una ragazza di 12 anni è stata sospesa per un giorno colpa una parolaccia. «È vero mia figlia l’ha detta sul pullman durante una gita – ha ammesso la mamma – ma bisogna anche dire che era vittima di aggressioni verbali e molestie da parte di un compagno di classe e dopo mesi di silenzio ha reagito alle provocazioni con una parolaccia di fronte alla maestra. Il ragazzo ha anche minacciato di tagliarle la gola». La madre da questo punto di vista se l’è presa con i docenti: «Mi domando come sia possibile che nessun insegnante non si sia mai accorto di forme intimidatorie così eclatanti». Replica il dirigente scolastico, Riccardo Agresti. «Anche il ragazzo è stato sospeso – conclude Agresti – la nostra linea nell’istituto è di non ammettere comportamenti incivili e irrispettosi verso gli altri compagni e i docenti. La studentessa ha sbagliato a reagire con una parolaccia». E, sempre nello stesso plesso, è di marzo scorso un’altra vicende, quando ad ad una mamma venne consigliato di tenere a casa il suo piccolo di 4 anni giudicato «troppo violento» dalle maestre. Una decisione che poi ha portato il trasferimento del piccolo ad una scuola di Cerveteri.
Roma, 5 giugno