In relazione a notizie di stampa e relativamente alla delicata questione degli esuberi, Atac sottolinea che il riferimento all’esistenza di liste che salvaguarderebbero alcuni lavoratori a discapito di altri, richiamandosi a decisioni assunte nelle passate gestioni, è totalmente destituito di ogni fondamento e finalizzato esclusivamente a ostacolare l’azione di risanamento e rilancio in atto.
La nuova gestione Atac ha infatti improntato la sua azione basandola su valori irrinunciabili di rigore, equità e razionalità organizzativa e tali principi guideranno il management anche nel momento di effettuare le scelte complesse che dovranno decidere del futuro dell’azienda, a difesa del valore strategico del trasporto pubblico locale.
Per quanto riguarda l’individuazione degli addetti in esubero, Atac ha esaminato ogni singola area delle strutture di corporate e di staff operative per valutare, in armonia con i requisiti oggettivi previsti dalla legge, la loro coerenza con l’esigenza di garantire all’azienda un futuro di efficienza e sostenibilità, nell’interesse dei cittadini e di tutti i lavoratori. Tale analisi è stata resa disponibile nel confronto con le organizzazioni sindacali, pervenendo ad un primo accordo in base al quale è stata aperta una ricognizione interna per accogliere su base volontaria eventuali domande di part time e di riconversioni professionali, in linea con i progetti aziendali. Al momento resta pertanto rinviata alla positiva conclusione di questo primo processo l’individuazione dei criteri e delle modalità di gestione delle eccedenze e dunque anche delle singole unità lavorative.
In tale prospettiva, la lista nominativa, con le relative illazioni, pubblicata oggi sulla stampa, non ha fondamento e peraltro comprende lavoratori cessati dal servizio, disabili, inidonei e personale che svolge normalmente funzioni compatibili con le rispettive qualifiche professionali, tra le quali attività di supporto all’esercizio (come ad esempio capolinea e sala operativa). In tal senso l’azienda stigmatizza chi, ancora una volta e con evidente finalità destabilizzante, cerca di sminuire il grande sforzo di risanamento che Atac ha messo in campo, veicolando strumentalmente informazioni non controllate. L’obiettivo di danneggiare il clima interno e vanificare così gli sforzi aziendali di arrivare a scelte gestionali efficaci e condivise si scontra, però, con la volontà dell’azienda di minimizzare gli impatti traumatici sui lavoratori.
A tal proposito Atac si dichiara disponibile ad assistere legalmente le centinaia di lavoratori che si ritenessero lesi nella propria onorabilità e riservatezza, il cui nominativo è stato additato al pubblico scherno, al fine di potersi tutelare presso le sedi più opportune, e diffida alcuni organi di informazione e tutti coloro che proseguono nel loro intento di ledere l’immagine di Atac e dei suoi dipendenti.
Roma, 1 giugno