La tentazione deve essere stata troppo forte a quanto pare, ma tanta audacia l’ha messa infine nei guai. La protagonista della vicenda una ragazza abruzzese di circa vent’anni, che lo scorso primo maggio, durante il concerto, messa da parte per un attimo da parte la passione per la musica, tocca il sedere di un carabiniere in servizio, che ha deciso in seguito di denunciarla. Davanti al giudice monocratico la ragazza – assistita dall’avvocato dall’avvocato Andrea Veglia – è stata in seguito condannata a venti giorni di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale. Respinta invece la seconda accusa mossa sempre ai danni della ragazza, circa un’eventuale resistenza a pubblico ufficiale per non aver fornito le sue generalità.
Il fatto risale precisamente al primo maggio del 2012, proprio mentre il concerto è nel vivo davanti ad una piazza gremita, che si raccoglie come sempre nella piazza per l’occasione. La ragazza, che evidentemente aveva già avuto modo di alzare il gomito decide di toccare le “terga” di un Capitano dell’Arma dei Carabinieri. Una palpatina ai glutei festeggiata come una vittoria, tanto che la ragazza esclama: “Ho toccato il sedere di un carabiniere!”.
un gesto evidentemente non dettato a quanto pare da una irresistibile attrazione fisica nei confronti del Capitano in questione ma da una goliardia alimentata dai fumi dell’alcol. Certo è che il gesto lascia interdetto l’attonito carabiniere che la riceve, a maggior ragione se a riceverla è un uomo in divisa e davanti ai suoi subalterni. Il graduato chiede spiegazioni alla molestatrice e riceve, come risposta un secco “E allora? Ho toccato il culo a una guardia di merda”. Una provocazione, più che una risposta, che sembra un vero e proprio guanto di sfida e che, davanti a bel po’ di testimoni, il militare non può lasciar correre. Costretto dalle circostanze, quindi, non può far altro che identificare e querelare la responsabili di cotanto gesto.
Roma, 27 giugno