“Lunga, laboriosa, faticosa, contraddittoria e sorprendente condotta con passione, impegno e dedizione da tutte le forze di polizia”. Così il pm di Bergamo Letizia Ruggeri ha descritto l’indagine condotta sul caso Yara, concludendo che“alla fine il quadro è quasi completato”.
Nessun testimone, niente telecamere a riprendere la scena è stata un’indagine “difficile”, fatta con “grandissima pazienza” in cui si è proceduto senza tralasciare nessuna pista, racconta il pm di Bergamo. Un’inchiesta che vede l’analisi di “120mila utenze telefoniche, 120mila contatti” che intercettano la zona in cui scompare la 13enne.
Una indagine resa ancora più complicta dalla spessa cortina di omertà cui si sono trovati dinanzi gli investigatori.
Sulle critiche realtive poi alle spese sostenute dagli inquirenti Va all’attacco il procuratore capo di Bergamo Francesco Dettori che parla di “critiche totalmente ingiustificate visto il risultato” raggiunto nel caso. Polemiche “aride perché quando c’è una adolescente di 13 anni” e un caso di “interesse enorme dell’opinione pubblica lo Stato non deve badare a spese”.
Roma, 20 giugno