L’apertura del Colosseo per la mancanza di addetti alla vigilanza è a rischio. A dichiararlo, la Cgil di Roma e Lazio. La mancanza di personale secondo il sindacato, colpevole dell’impasse, il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. “Dallo scorso 17 maggio, cioè dalla Notte dei Musei quando la chiusura del monumento più visitato in Italia fu scongiurata in extremis da una nostra proposta e dalla disponibilità dei lavoratori, non è ancora arrivato alcun segnale su una possibile soluzione per il ‘caso Colosseo’. Dopo le promesse del Ministro Dario Franceschini, solo silenzio”, ha detto Natale di Cola, segretario generale del sindacato di cittadino e regionale.
Una situazione di stallo a cui hanno fatto seguito diversi “rinvii dell’incontro per affrontare l’argomento” e “attendevamo un documento che raccogliesse le proposte dell’Amministrazione per integrare il personale di uno dei siti archeologici più famosi del mondo”, prosegue il comunicato della Cgil: “In questi mesi il Ministro ha minacciato precettazioni, definito normali’ gli ormai insostenibili ritardi nei pagamenti degli arretrati dei lavoratori, rilasciato interviste indignate. Dopo il clamore ci aspettavamo qualcosa di concreto”.
“Prevedere in concerto con la Provincia di Roma attraverso un percorso formativo, una mobilità volontaria in regime di “distacco” del personale con la stessa funzione, prima impiegato nell’attività di supporto agli organi politici dell’Ente, oggi non più esistenti e attualmente ricollocato in altri uffici” è questa la soluzione che Di Cola avanza al ministro per affrontare la cronica e “grave” mancanza di personale di vigilanza dell’area archeologica. Prosegue Di Cola: “Con almeno 30 unità di personale, senza costi aggiuntivi per la Provincia e penalizzazioni salariali per i lavoratori, potremmo potenziare il servizio, garantire un funzionamento che tenga insieme le ragioni di sicurezza tanto per i turisti quanto per gli operatori e iniziare a dare corpo al progetto di servizi integrato per Roma Capitale in vista dell’imminente costituzione della Città metropolitana”.
Poi Di Cola chiude con un auspicio, nella speranza di avviare un confronto “tra le diverse istituzioni territoriali e la Regione Lazio per attivare una cabina di regia con i sindacati prevista dalla legge Del Rio per affrontare i temi del riassetto istituzionale e le problematiche inerenti il personale”.
Roma, 2 luglio