Monza, 29 luglio 1900, quel giorno si teneva la cerimonia di chiusura del concorso ginnico organizzato dalla società sportiva Forti e Liberi, all’evento presenziò anche il Re Umberto I.
Non erano stati previste misure di sicurezza particolari quel giorno, nessuno si sarebbero aspettato un attentato al Re, invece andò diversamente, forse non tutti avevano dimenticato la sanguinosa Rivolta dello Stomaco di qualche tempo prima.
Durante la cerimonia il Re si sentiva a proprio agio, ci tenne particolarmente a salutare gli atleti delle squadre di Trento e Trieste, ai quali disse: “Sono lieto di trovarmi tra italiani”.
Mentre la carrozza procedeva la sua Marcia Reale tra gli applausi della folla, sbucò dal nulla un certo Gaetano Bresci, un anarchico che era emigrato in America, adesso si trovava lì per uccideere il Re. Bresci estrasse in fretta la sua rivoltella sparando forse tre colpi verso il Re, colpendolo fatalmente a un polmone e al cuore.
La salma del Re fu tumulata al Pantheon accanto al padre e il 13 agosto diventò giorno di lutto nazionale.
A Monza, sul luogo dell’attentato fu eretta la Cappella Espiatoria in sua memoria.
L’anarchico assassino Gaetano Bresci fu condannato all’ergastolo, ma neanche un anno dopo dall’attentato fu trovato morto impiccato nella sua cella, lasciando aperti molti dubbi su un reale suicidio.
Roma, 29 luglio 2014.