Roma, 22 luglio 2014 – Villa Borghese è in tumulto dopo il fallimento della palestra Roman Sport Center, conosciuta per essere frequentata da vip e politici. Dall’inchiesta della Procura di Roma emergono due fascicoli aperti per indagare sui reati di bancarotta e truffa. Dopo la sentenza del tribunale fallimentare che ha portato alla chiusura del centro sportivo, il pm Stefano Pesci continua ad indagare sulla bancarotta.
Gli inquirenti stanno cercando di capire che fine abbiano fatto i soldi dei clienti che, inconsapevolmente, hanno pagato l’abbonamento al Roman dichiarato fallito lo scorso 7 maggio. Da questo punto è partita la seconda indagine per truffa ai danni dei tesserati. L’avvocato Massimo Lauro, socio della palestra da diversi anni, incaricatosi di rappresentare i truffati, ha dichiarato ”Il numero delle querele è destinato a crescere: in tutto, i clienti decisi a procedere per vie legali sono più di cento”.
I tesserati, ignari di tutto, sono venuti a conoscenza della vicenda lo scorso 4 luglio, quando le forze dell’ordine hanno posto i lucchetti al centro sportivo fallito oramai da due mesi. In tanti avevano sottoscritto abbonamenti annuali di migliaia di euro, oggi inutilizzabili, credendo di aver fatto un affare. Rilevante la testimonianza di una cliente che racconta di aver firmato, il 6 giugno, un contratto della durata di 36 mesi pagandolo 2 mila euro. Dallo scontrino risulterebbe che la ricevuta sarebbe stata rilasciata da una società chiamata ‘Korat’ mentre invece il denaro sarebbe stato accreditato alla ‘Pro Shop Roma’ invece che alla Roman Sport Center.