Roma, 17 luglio 2014 – Inizia con una battuta, tratta dal celebre film di Lina Wertmuller e interpretato da Paolo Villaggio l’esperienza di Giovanna Marinelli, il neo assessore alla cultura della Capitale. In un intervista a Radio Città Futura, in concomitanza con l’ufficializzazione del suo ruolo infatti ha detto: “Speriamo che me la cavo”.
Mecenatismo: “Il primo passaggio è il dialogo” ha riferito Marinelli, fornendo da subito le direttive su cui sarà improntato il suo programma di lavoro, “e attraverso quello cambiare la modalità con cui ci si rapporta nella programmazione culturale”. Circa i finanziamenti alla cultura, ha inoltre aggiunto che è necessario “fare in modo che le poche risorse che ci sono di natura pubblica e le molte che spera di riuscire a mettere in moto a livello privato possano produrre dei risultati moltiplicatori”. Marinelli ha battuto più volte nel suo intervento sulla parola “mecenatismo” e circa il teatro Valle ha aggiunto: “sicuramente c’è una situazione di legalità che va ripristinata e un’esigenza di pari opportunità per le altre realtà teatrali di Roma. Dopodiché, l’esperienza del Valle è un’esperienza importante, rispetto alla quale il dialogo e la possibilità di trovare un modo nell’ambito della legalità per poterla valorizzare credo sia importante e giusta”.
Il Teatro dell’Opera: Le proteste dei lavoratori del Teatro dell’Opera, “è inutile dire che il problema degli enti lirici viene da molto lontano” e che, “il decreto Bray e la volontà del ministro Franceschini vanno nella direzione di trovare una soluzione strutturale e la presenza di Carlo Fuortes nella realizzazione di un percorso di gestione moderna di queste strutture credo sia la strada giusta. Fuortes ha tutte le capacità per farlo”.