John Lawrence Sullivan, soprannominato The Boston Strong Boy, cioè Il Duro di Boston, è stato un pugile campione del mondo, chiuse il ciclo della vecchia boxe a pugni nudi e aprì la nuova con i guantoni, antesignana della moderna boxe.
L’8 luglio 1889, si disputò l’ultimo match secondo le regole del London Prize Ring rules, una boxe molto più rude e violenta di quella di oggi, i round duravano tre minuti ed erano combattuti ad oltranza, quando si finiva al tappeto si avevano trenta secondi di tempo per riprendersi. I pugili salivano sul ring a dorso nudo, con calzoni lunghi o alla tre quarti, non s’indossavano i guantoni, quindi bisognava avere la pelle dura per sopravvivere ai colpi sia dati sia ricevuti, per questo i pugili praticavano quotidiani bagni di salamoia ed aceto sul volto e sulle mani.
Quando Sullivan l’8 luglio sfidò Joe Kilrian, era già campione del mondo dei pesi massimi, difendeva il titolo da ben sette anni, da quando vinse il titolo nel 1882, all’età di ventiquattro anni.
Spesso la polizia cercava di fermare gli incontri, al centro di vorticose scommesse clandestine, per questo il match fu prima organizzato a New Orleans e poi repentinamente spostato Richburg, più di 3000 persone si mossero in treno per seguire l’incontro.
L’incontro durò 2 ore e 10 minuti, al 44esimo round Sullivan sembrava sull’orlo della sconfitta, quando cominciò a vomitare per il whisky ghiacciato, infatti, prima i pugili bevevano alcool per attutire i colpi presi. Prima la boxe era spietata, basti pensare che Sullivan tra l’83 e l’84, disputò 195 incontri in 238 giorni e in 136 città differenti.
L’incontro dell’8 luglio terminò dopo 75 round, quando Kilrian si arrese, Sullivan si confermò ancora una volta campione, ma quella fu l’ultima sfida a pugni nudi valevole per il titolo mondiale.
Qualche anno dopo, sarà sempre Sullivan a disputare il primo incontro, valevole per il titolo, con le nuove regole del marchese del Queensbury, dove s’indossavano i guantoni. Contro Gentleman Jim, il Duro di Boston conobbe la sua prima sconfitta, perse il titolo e andò incontro alla sua parabola discendente. Ancora oggi è ricordato come l’uomo più forte del mondo.
Roma, 8 luglio.